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05 Maggio 2022 - 16:05
"Le notizie che giungono dall'Ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Sud Italia, sono gravissime. Due anni di pandemia sono serviti ad arricchire la propaganda della politica del presidente della Regione De Luca, a cui compete la materia della sanità, ma non sono serviti, nonostante il fiume di denaro pubblico, a migliorare lo stato di salute della sanità campana in termini di strutture, mezzi, strumenti e personale. Vittime utenti e personale".
Lo dichiara l'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Nonostante la fine dell'emergenza pandemica - aggiunge de Magistris - da mesi i pronto soccorso dell'area metropolitana di Napoli sono in continuo affanno e incapaci di prestare in maniera adeguata le cure di vitale importanza per migliaia di persone. La situazione del pronto soccorso del Cardarelli è fuori controllo e gli operatori denunciano l'impossibilità di 'prestare cure dignitose', perché in poco tempo si è passati da 46 operatori a 25. Siamo a rischio chiusura quando tutti i pronto soccorso dell'area metropolitana di Napoli sono in affanno. Il Cardarelli è l'ospedale che più di tutti accoglie i pazienti, pur sapendo di dover affrontare incredibili ostacoli, mai nessun cittadino viene respinto nella consapevolezza che il resto della rete ospedaliera o è smantellata o è impossibilitata ad assicurare cure di emergenza adeguate. Sono vicino agli operatori sanitari e al difficile e duro lavoro che fanno tra mille difficoltà".
"Quello che sta avvenendo in questi giorni al Cardarelli ci dice che la pandemia non ha insegnato nulla sulla gestione dell'emergenza-urgenza a NAPOLI e in Campania". Lo dichiara Nicola Ricci, segretario generale Cgil NAPOLI e Campania, intervenendo sulla decisione di 25 medici del pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di NAPOLI di protocollare un preavviso di dimissioni. "Ci troviamo di fronte ad una disorganizzazione totale - aggiunge Ricci - eppure sappiamo che, mediamente, si registrano almeno 200 accessi al giorno al Cardarelli, la maggior parte dei quali non sono codici bianchi. C'era un accordo con la direzione sanitaria regionale affinché i policlinici universitari perdessero la loro vocazione prettamente universitaria facendoli entrare nella rete dell'emergenza. Così, ad oggi non è stato, ed il risultato è questo". "Ai medici che hanno inviato le lettere di dimissioni - prosegue Ricci - va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, con la speranza che questa mossa disperata possa portare la Direzione generale del Cardarelli e la Regione a prendere i necessari provvedimenti. Serve una programmazione seria dell'emergenza ed urgenza, è stato fatto un errore gestire questa situazione con poco personale, con questa mancata organizzazione senza investire sulla medicina territoriale. La Regione Campania ha presentato il suo piano regionale prevedendo 100 nuove case di comunità e un investimento importante su 33 strutture sanitarie, ma senza prevedere l'immissione di nuovo personale medico ed infermieristico. Il sistema è scoppiato perché da NAPOLI e da tutte le province si riversano tutti negli ospedali", conclude il segretario generale Cgil NAPOLI.
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