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Eav, De Gregorio: «Mie dimissioni? Solo se le chiede De Luca o mi stanco»

Eav, De Gregorio: «Mie dimissioni? Solo se le chiede De Luca o mi stanco»

«Mie dimissioni? Solo in due ipotesi: se me lo chiede il presidente della Regione o se lo decido io perché mi stanco o esaurisco o penso possa essere utile per l'azienda». Così Umberto De Gregorio, presidente di Eav, azienda del trasporto pubblico della Regione Campania che gestisce, tra le altre, le linee ferroviarie della Circumvesuviana, oggetto negli ultimi giorni di critiche per i disservizi registrati.

«Tra covid, ferie e rifiuto dello straordinario per protesta da parte dei macchinisti - spiega De Gregorio - siamo entrati in sofferenza per la gestione del servizio e siamo stati costretti a ridurre le corse. Ai problemi dei treni e della infrastruttura si sono quindi aggiunti quelli del personale viaggiante. La carenza di macchinisti sta determinando due terzi delle soppressioni, l'altro terzo è attribuibile al problema dei treni vecchi e della infrastruttura: qui anche la carenza di energia improvvisa da parte dell'Enel e il caldo sta generando seri problemi. Per la carenza dei macchinisti faremo nuovi concorsi. Tuttavia se aumentassimo i tempi di guida attuali da 3,5 a 4,5 ore giornaliere, avvicinandoci agli standard di Trenitalia, l'attuale pianta organica sarebbe già sufficiente. Su questo apriamo un tavolo con le organizzazioni sindacali».  

De Gregorio riconosce che «i problemi di Eav esistono, nessuno li nega. Ma vanno analizzati storicamente e senza strumentalizzazione. I lavoratori ed i sindacati sono contro di me? Assolutamente no, forse sono contro di me un centinaio di dipendenti su oltre 3mila e un paio di sindacati su 8, non di più. Con gli altri c'è collaborazione, stima e rispetto, in una dialettica anche forte e nel rispetto dei ruoli».

De Gregorio ricorda che nei 7 anni di presidenza dell'Eav «ho trovato tre fallimenti in uno: finanziario, tecnologico ed organizzativo. Finanziario: i 750 milioni di debiti sono stati azzerati ed il bilancio (sino al Covid) è stato in equilibrio. Tecnologico: treni ed infrastruttura da rifare ex novo. Abbiamo in corso tutti gli investimenti necessari. Organizzativo: in nessuna regione d'Italia esiste (come in Eav) una sola entità legale che fa investimenti, ferrovia, metropolitana, gomma, immobiliare. E stato messo tutto insieme creando un mostro: prima della fusione vi erano 5 entità legali con cinque amministratori e 5 direttori generali e 50 dirigenti. Oggi un solo amministratore-direttore, con responsabilità enormi, e 20 dirigenti. Stiamo procedendo ad un riassetto di governance sulla linea del gruppo Ffss e abbiamo assunto il direttore del personale e il direttore dell'esercizio ferroviario provenienti da Trenitalia».  

De Gregorio sottolinea inoltre come «il cambiamento» nel servizio su gomma sia «già avvenuto perché più semplice rispetto al ferro. Abbiamo ereditato una società fallita, ed oggi abbiamo raddoppiato i bus in circolazione (da 100 a 220) e dimezzato l'età media del parco bus».

Per quanto riguarda i treni «abbiamo treni nuovi sulle flegree e già ordinati sulla vesuviana, dove i tempi di consegna di Stadler si sono allungati, in tutto il mondo, per cause esterne ad Eav. La verità è che questi treni andavano ordinati 20 anni fa».

Sui cantieri «abbiamo aperto 40 cantieri per rinnovamento infrastruttura e nuove linee e rinnovato molte stazioni. Alcuni cantieri si sono già chiusi (stazione di Scampia, officina di Ponticelli)».

Infine, sulle assunzioni, De Gregorio rivendica il fatto che Eav è «l'unica partecipata in Campania che ha formalizzato negli ultimi 3 anni mille assunzioni. Abbiamo ancora qualche carenza, soprattutto in estate. Ci accingiamo a varare un nuovo piano di mille assunzioni per i prossimi 5 anni».  

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