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16 Luglio 2022 - 14:49
Resta al centro delle cronache il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove da mesi ormai è costante e continuo il numero degli eventi critici che si verificano tra le sbarre. Inquietante l'ultimo episodio, accaduto nella notte, sul quale riferisce Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: «Questa notte un detenuto ha iniziato a sfasciare la cella arrivando a scardinare la porta blindata perché voleva parlare, all'una di notte, con il magistrato sulla sua situazione giudiziaria».
«Tempestivo è stato l'intervento dell'Ispettore coordinatore della Sorveglianza Generale dell'Istituto, - prosegue Capece - che ha prima cercato di tranquillizzare il detenuto e ha poi sentito il direttore del carcere sulla protesta in atto. È stato disposto di fare una videochiamata al Pm di turno, che però nulla poteva sulla situazione del detenuto essendo questa di competenza di altra Autorità giudiziaria. La situazione è poi tornata alla normalità grazie alla professionalità della Polizia Penitenziaria, ma è del tutto evidente che non si può continuare a lavorare così, specie in un carcere come quello di Santa Maria Capua Vetere nel quale i vertici - direttore e Comandante del Reparto Di Polizia - non sono titolari e quindi in presenza fissa ma provvisori».
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