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Campania, ok a legge su organizzazione consiglio regionale

Campania, ok a legge su organizzazione consiglio regionale

Il Consiglio regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato a maggioranza, con il voto favorevole di Forza Italia e Fratelli d'Italia, il voto contrario della consigliera Maria Muscarà (gruppo misto) e del Movimento 5 Stelle e la non partecipazione al voto della Lega, la proposta di legge "Disposizioni in materia di organizzazione del Consiglio regionale".

Sui 36 votanti, 31 sono stati i voti favorevoli, un voto contrario, tre astenuti.

«La proposta di legge è finalizzata alla razionalizzazione organizzativa, al contenimento e controllo della spesa anche mediante accorpamento e soppressione delle strutture esistenti, nell'ottica del perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità dell'azione amministrativa e di rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa e della gestione agli indirizzi politico programmatici», ha spiegato il consigliere Andrea Volpe, questore alle Finanze del Consiglio regionale della Campania.

I regolamenti di organizzazione del Consiglio regionale sono deliberati dall'Ufficio di Presidenza, anche per specifici settori, e trasmessi alla Commissione consiliare permanente competente in materia di Affari istituzionali e alla Commissione consiliare permanente competente in materia di bilancio e finanze, che rendono il parere nel termine di 15 giorni dalla loro assegnazione. Il parere della Commissione Bilancio è obbligatorio.

Se decorso il termine assegnato la Commissione consiliare competente in materia Affari istituzionali non si è pronunciata, il parere non espresso si intende favorevolmente acquisito, e poi approvato dal Consiglio regionale nel termine di 30 giorni dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, il quale, nel rispetto di tale procedura, procede ai progressivi adeguamenti dei regolamenti organizzativi.

«Trovo pericoloso che si voglia esautorare la I Commissione del proprio ruolo che, oggi, esprime parere obbligatorio e non vincolante sulle modifiche ordinamentali, e trovo tra l'altro surreale che tra i firmatari ci sia proprio il presidente della stessa Commissione che, così, contribuisce all'esautoramento del ruolo della Commissione», ha sottolineato Muscarà. 

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