Cerca

Festival di Mediterranea, digiuno e sit-in con padre Zanotelli

Festival di Mediterranea, digiuno e sit-in con padre Zanotelli

Digiuno e sit in per protestare contro il «distillato di puro razzismo portato avanti dalla destra italiana» nel corso della campagna elettorale a partire dalla proposta del blocco navale contro gli immigrati irregolari. Il sit in si svolgerà domani a Napoli alle 10.30 davanti al Maschio Angioino nell'ambito del Festival di Mediterranea.

«Il nostro digiuno - spiega padre Alex Zanotelli a nome del Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti - è anche un grido contro le affermazioni da parte della destra italiana in questa campagna elettorale: rafforzamento della difesa dei nostri confini, ritorno ai decreti sicurezza (un distillato di puro razzismo!), blocco navale per impedire ai barconi di avvicinarsi alle nostre coste».

«Dichiarazioni - annota il missionario comboniano - in piena sintonia con quanto afferma il leader ungherese, Orban: “Non vogliamo diventare una razza mista" e "Gli ungheresi non vogliono mescolarsi con altre razze". Come seguaci di quel povero Gesù di Nazareth non possiamo accettare tali affermazioni. Per questo anche questo mese scendiamo in piazza digiunando per gridare a tutti che c'è un'altra strada che ci può portare verso un'umanità al plurale».

Zanotelli pensa anche alla situazione dei profughi in Africa e nel Mediterraneo «sempre più drammatica, mentre l'Europa si chiude sempre di più su sé stessa con le politiche razziste e criminali dell'esternalizzazione delle frontiere. Il nostro paese persegue queste politiche soprattutto in Libia sborsando miliardi di euro alla famigerata Guardia Costiera Libica per catturare quei profughi che fuggono e riportarli nei lager libici dove subiscono torture e violenze sessuali. Per questo noi continuiamo a scendere in piazza per la nostra giornata mensile di Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti a nome di quanti digiunano con noi nelle case e nei monasteri».

Il missionario comboniano spiega ancora che «il digiuno di questo mese vuole essere un grido affinché il Parlamento italiano non rinnovi l'adesione a quell'accordo criminale, il Memorandum Italia-Libia, in scadenza il prossimo 2 novembre. Un accordo che ha prodotto negli ultimi 5 anni la morte di almeno 8.000 profughi nel Mediterraneo e di 80.000 respingimenti in Libia».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori