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16 Novembre 2022 - 12:31
La Campania chiederà "il ritiro del disegno di legge per l'autonomia differenziata presentato dal ministro Calderoli". Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, illustrando in conferenza stampa la posizione della Regione in merito al tema dell'autonomia differenziata alla vigilia della riunione della Conferenza delle Regioni alla quale parteciperà il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli. Secondo De Luca, il disegno di legge "non è emendabile perché ha un'ispirazione di fondo che non è accettabile", e per alcuni aspetti "significa la rottura dell'unità nazionale".
De Luca, in conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, ha elencato le ragioni per le quali la Campania chiederà il ritiro della bozza sull'autonomia differenziata, a partire "dall'esautoramento totale delle competenze del Parlamento, del Ministero dell'Economia e della Conferenza delle Regioni. Sull'accordo tra Stato e Regione si prevede solo l'invio di un parere della Commissione parlamentare, il Ministero ha 30 giorni per esprimere un parere poi scatta il silenzio-assenso. Il tutto viene ridotto a un rapporto a due tra presidente del Consiglio e presidente della Regione. Poi ci si dà un anno di tempo per la definizione dei Lep, ma se nell'anno non avviene si va avanti comunque. Non ridefinendo i Lep, i costi standard e nel merito le partite finanziarie relative alla garanzia dei diritti di tutti i cittadini interessati, ci ritroveremo di nuovo con il meccanismo della spesa storica".
De Luca ha sottolineato inoltre che "viene prevista una compartecipazione al gettito fiscale della Regione che stabilisce l'accordo con il Governo. E' evidente che, se si mantiene invariato il gettito fiscale complessivo nel nostro Paese, la cosa non può non avere una ricaduta sull'insieme delle attribuzioni finanziarie delle Regioni". Infine "è implicita, ma in qualche verso anche esplicitata, l'idea di comprendere la materia che riguarda il personale sanitario, scolastico e previdenziale. Questo significa rottura dell'unità nazionale. Nell'idea di qualche presidente di Regione del Nord c'è l'ipotesi di stipulare contratti integrativi regionali, è evidente che un'ipotesi del genere falsa completamente il mercato del lavoro e attiva un altro flusso di mobilità dal Sud al Nord. Questo rompe l'unità nazionale e accentua in maniera drammatica il divario fra Sud e Nord".
De Luca ha sottolineato come dai parlamentari di centrodestra del Sud "non si sia levata una voce critica sul ddl Calderoli. Hanno detto che vogliono difendere gli interessi del Sud? Lo facciano, per noi va benissimo, ma non ho percepito niente". Interpellato sul centrosinistra De Luca ha risposto: "Noi autocritichiamo anche il centrosinistra, fortemente perché non hanno fatto niente. Abbiamo un vasto schieramento di latitanza politica, ma adesso abbiamo un'occasione per misurare le coerenze di tutti. La Campania rappresenta gli interessi del Sud e non dei partiti, stiamo facendo una battaglia sul piano istituzionale e non ci fa né caldo né freddo quello che faranno i partiti. Li chiameremo a misurarsi con quello che hanno detto e non hanno fatto".
"Da oggi siamo in campo con una battaglia rigorosa e intransigente a difesa del Sud, della Costituzione, dell'articolo 119, degli obiettivi irrinunciabili di perequazione fra Nord e Sud, e a difesa intransigente dell'unità nazionale. Ovviamente noi rivolgeremo questo appello e faremo un'iniziativa direttamente rivolta al presidente del Consiglio Meloni. Abbiamo ascoltato innumerevoli volte la parola nazione, identità nazionale, difesa degli interessi nazionali. Bene, anche il presidente del Consiglio ha un'occasione per affermare in concreto la volontà di difendere i valori nazionali, che sono completamente ignorati da questo disegno di legge Calderoli che è stato fatto circolare".
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