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13 Dicembre 2022 - 15:59
Si dice "attonito e amareggiato" il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, in merito alla notizia del nuovo suicidio tra le mura del carcere di Poggioreale a Napoli.
Nella notte, precisa, "il trentenne Francesco, papà di due gemelli neonati, ha compiuto il folle gesto, lasciandosi morire impiccato nella sua cella". È questo, ricorda Ciambriello, il settimo suicidio che avviene negli istituti penitenziari della Campania da inizio anno. Sono, invece, 80 i detenuti che in Italia hanno scelto di porre fine alla proprio vita. "Negli ultimi dieci anni sono, in tutto, 584 le persone suicidatesi in carcere e ben 22 di questi episodi sono avvenuti nel carcere di Poggioreale, dove sono stati - rimarca il garante - in questo arco temporale, 267 i tentativi di suicidio, sventati dal personale della polizia penitenziaria".
"Sono scosso e attonito: nelle carceri si continua a morire di fragilità umana e di abbandono. I numeri sulle morti per suicidio negli istituti di pena sono allarmanti e devono indurre ad un'attenta riflessione. Si devono trovare soluzioni in fretta, altrimenti - ancora Ciambriello - diveniamo complici di queste morti. Chi vive in una condizione psicologica precaria deve poter contare sull'aiuto di figure specializzate e in maniera costante e continuativa, perché, a volte, anche solo parlare con una persona può aiutare a superare un disagio. Per questi detenuti più fragili si potrebbe anche ipotizzare di incrementare le telefonate con i familiari, sempre nell'ottica di dare loro un sostegno, che mira ad evitare che l'espiazione della pena si trasformi in disgrazia".
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