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30 Gennaio 2023 - 13:06
I lavoratori della Dema di Somma Vesuviana sono di nuovo in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento della multinazionale del settore aerospazio, dopo l'annuncio del piano di ristrutturazione del gruppo che prevede la cessione dei due stabilimenti pugliesi e un esubero di personale per i siti campani di Somma e Paolisi del 30%.
I lavoratori hanno indirizzato una lettera al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «chiediamo un suo intervento ed interessamento fattivo sulla nostra vertenza e la invitiamo - si legge - nel nostro sito affinché abbia modo di vedere personalmente la nostra fabbrica e di conoscere il nostro lavoro. È scontato dire che - prosegue la lettera - anche in questa occasione i limiti e le incapacità del management aziendale sono scaricati interamente sulle lavoratrici e i lavoratori. Quello a cui potremmo assistere, se questo processo non viene fermato in tempo, è l'ennesimo passo verso una desertificazione industriale che va combattuta e fermata. È necessario adoperarsi affinché le competenze e le conoscenze di lavoratrici e lavoratori altamente specializzati non si disperdano: si tratta di rilanciare un sito industriale anche per offrire ai nostri giovani una prospettiva occupazionale e, in definitiva, del futuro economico, produttivo e sociale del nostro territorio».
Proteste anche degli operai dello stabilimento di Paolisi, nel Sannio. Blocco stradale di circa un'ora della Strada Statale 7 Appia, all'altezza dello svincolo di Paolisi, da parte di 150 lavoratori della Cam di Paolisi del gruppo Dema che protestano contro la decisione del fondo Mediobanca-Bybrook. La manifestazione è stata decisa dopo l'assemblea di fabbrica alla quale hanno partecipato i sindacati regionali di Fim, Fiom e Uilm per discutere delle prospettive della vertenza in atto al ministero delle Imprese e del Made in Italy. «L'8 febbraio il tribunale di Napoli si pronuncerà in merito alla richiesta di concordato della società - ha detto Accurso -. Non si può ragionare solo con logiche finanziarie e non industriali che porteranno alla disgregazione del gruppo e mettono a rischio tutti i lavoratori e le attività della Dema. Il governo e la Regione Campania devono intervenire in queste ore per scongiurare il peggio».
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