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12 Febbraio 2023 - 07:45
NAPOLI. Dopo una notte in carcere a Poggioreale, Andrea Cozzolino va ai domiciliari. È quanto stabilito nell’udienza di convalida dalla Corte d’Appello di Napoli per l’europarlamentare sospeso dal Pd al quale venerdì i finanzieri del Gico di Napoli avevano notificato il mandato d’arresto europeo emesso in Belgio nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Martedì prossimo si terrà l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Napoli sulla consegna di Cozzolino all’autorità giudiziaria di Bruxelles, richiesta alla quale l’indagato si è opposto. L’eurodeputato, che per bocca dei suoi avvocati si è detto sereno e fiducioso nella giustizia, sconterà gli arresti domiciliari nella sua abitazione a Napoli, con due permessi al giorno di un’ora ciascuno «per provvedere alle proprie esigenze di sostentamento e sanitarie». L’attenuazione della misura è stata motivata sia con il fatto che, si legge nell’ordinanza del consigliere delegato dell’ottava sezione penale della Corte d’Appello a Napoli, Gabriella Gallucci, «l’arrestato si è presentato presso il Parlamento europeo quando quest’ultimo lo ha invitato a comparire per essere sentito in relazione alla proposta di revoca dell’immunità parlamentare europea, avendo anche rinunciato alla stessa prima ancora della decisione dell’assemblea», sia perché «quando la polizia giudiziaria si è recata presso il suo domicilio in Napoli, ha immediatamente appreso che l’arrestato si trovava poco distante, presso la clinica Sanatrix e per esigenze reali ed effettive, come documentato anche da risalenti certificazioni sanitarie». Per cui, scrive il giudice, «il pericolo di fuga, per quanto sussistente, può ritenersi di livello moderato, agevolmente contenibile mediante la misura cautelare degli arresti domiciliari». Nell’ordinanza,inoltre, si ricorda che per i magistrati belgi l’europarlamentare campano «tra il primo gennaio 2018 e il 15 luglio 2022, quale componente del Parlamento europeo, e presidente dal 2019 della Delegazione per le relazioni con i Paesi del Maghreb e copresidente della commissione parlamentare congiunta euro-marocchina», avrebbe «in concorso con tali Panzeri, Giorgi, Kaili, Tarabella e Arena (quest’ultima, ex ministro socialista belga, non è indagata ndr), indebitamente ricevuto, per conto del Governo del Marocco, verosimilmente da tale Atomun, danaro per esercitare le sue funzioni parlamentari europee in modo da favorire gli interessi del Marocco all’interno del Parlamento europeo». Il tutto mentre gli avvocati di Cozzolino, Dezio Ferraro e Federico Conte, in una nota, sottolineano che «l’onorevole Cozzolino è fermo nella sua volontà di ribadire la sua estraneità ai fatti e lo documenterà in tutte le sedi, ma è ovviamente provato da una misura umiliante quanto immotivata, a maggior ragione per la disponibilità che egli ha sempre mostrato alla magistratura belga». E ancora: «A nostro avviso il mandato di arresto europeo è illegittimo e ingiusto perché si basa su un quadro indiziario del tutto evanescente e si fonda su mere presunzioni e sospetti, prive di riscontri oggettivi basilari per un'accusa di corruzione quali il dove, il quando, il quanto e il come, il cosa. Nel nostro ordinamento questo materiale non basterebbe a spedire neanche un avviso di garanzia».
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