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Appalti pilotati, «Ti ho messo là per fare soldi»

Appalti pilotati, «Ti ho messo là per fare soldi»

NAPOLI. «Secondo te perché ti ho messo là, se non per fare soldi». Così Luciano Passariello, in una delle intercettazioni della Guardia di Finanza contenuto nell’ordinanza del Gip Luciano Baldassarre, si rivolge a Lorenzo Di Domenico del quale, secondo i pm, l’ex consigliere regionale avrebbe «sponsorizzato e di fatto determinato il 30 novembre 2016 la nomina ad amministratore unico della Sma». Il tutto «abusando» del ruolo di esponente del parlamentino campano e presidente della commissione regionale di inchiesta sulle società partecipate tra le quali c’era anche la Sma Campania. Ma c’è di più: secondo quanto riportato nel provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari, Passariello avrebbe anche indotto, nel periodo tra il mese di novembre del 2016 e il febbraio 2018, Di Domenico a dare «ovvero a promettere, - anche per il tramite di Agostino Chiatto (dipendente della Sma già distaccato presso la segreteria dell’on. Passariello) - a lui stesso o a terzi» l’aggiudicazione «della gara di appalto per la manutenzione dei veicoli della Sma Campania» a un’autofficina segnalata dallo stesso Passariello; «la nomina (da parte dello stesso Di Domenico)» di un avvocato «come presidente dell’organismo di vigilanza di Sma»; «la riscossione da parte del Di Domenico e del Chiatto di una tangente pretesa da un negozio di ferramenta dell’isola di Ischia che avrebbe dovuto effettuare una fornitura alla Sma». E ancora «la riscossione da parte del Di Domenico, per il tramite del Chiatto» e di uno degli indagati a piede libero «delle somme erogate in favore dello stesso Passariello» da alcuni degli imprenditori indagati «a titolo di finanziamento illecito in occasione delle elezioni politiche svoltesi nel giugno 2018 per il rinnovo dei membri della Camera dei deputati che vedevano Passariello come candidato». Infine, «il reinserimento da parte del Di Domenico del Chiatto Agostino (dipendente della Sma già distaccato presso la segreteria particolare dell’on. Passariello) nei ruoli di Sma Campania con la previsione di un trattamento retributivo più vantaggioso»; la nomina da parte del Di Domenico come consulenti/collaboratori esterni della Sma di professionisti da lui stesso (e cioè dal Passariello) segnalati». Nell’ordinanza si legge anche che «una serie di nomine e incarichi voluti direttamente o sollecitati e indotti da Passariello non erano frutto della sua discrezionale valutazione di ordine politico o tecnico e non dipendevano affatto dall’apprezzamento e dalla fiducia che il politico nutriva nei confronti di questo o quel professionista, operatore, imprenditore o tecnico, a favore del quale egli investiva di volta in volta il suo potere». In tal caso, è scritto, «ciò avrebbe costituito una legittima espressione discrezionale proprio della politica, sul quale l’A.G. non può né deve estendere il suo sindacato. Nei casi ricostruiti dalle indagini, tuttavia, si trattava di tutti affidamenti e nomine funzionali ad altri vantaggi e tornaconti, con una serie di gestioni che non solo erano clientelari e indirizzate alla mera necessità di accontentare i propri sostenitori ed elettori ma che, soprattutto, erano strettamente collegati a favori personali e altri vantaggi per sé, che il politico Passariello mirava a ottenere e poteva in tal modo assicurarsi, barattandoli con nomine e incarichi da parte della Sma o di altri».

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