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19 Maggio 2023 - 09:09
Il Governatore della Campania punta il dito contro la legge leghista: no a nuovi divari
NAPOLI. «Discuteremo tra le Regioni su come evitare che l’autonomia differenziata significhi penalizzazione ulteriore del Sud». Vincenzo De Luca (nella foto) è appena emerso dalla riunione della Conferenza delle Regioni. Un vertice che cade in un momento delicatissimo, segnato dalle polemiche relative al progetto leghista e bocciato dallo studio del Servizio Bilancio del Senato apparso su Linkedin e poi cancellato.
“DISINNESCARE” LA LEGGE. Un documento nel quale i tecnici di Palazzo Madama hanno evidenziato criticità e rischi di una riforma che finirà per penalizzare ulteriormente il Mezzogiorno. Con i colleghi governatori, la maggioranza dei quali di centrodestra e favorevoli alla riforma, De Luca adotta una tattica diversa dall’attacco frontale fin qui seguita. Il governatore campano punta piuttosto a “disinnescare” gli effetti più nefasti della legge.
«SPINTA CENTRALISTICA IRRESPONSABILE». La premessa è che «siamo di fronte ad una spinta centralistica che è irresponsabile, se noi avessimo uno stato centrale che funziona non ci sarebbe problema», spiega il governatore campano.
«SUI FONDI UE SOLO FUMO A MANOVELLA». De Luca torna poi sulla polemica che riguarda i fondi europei, ribadendo che «sono 10 mesi che non si sbloccano. È come uno scippo al Sud, dateci le risorse. Il passato dimostra che chi non spende sono i ministeri, mentre siamo al “fumo a manovella”. Abbiamo ascoltato un discorso già ascoltato».
«IL RESIDUO FISCALE CONDANNA A MORTE DEL SUD». Poi il presidente della Campania torna sull’autonomia e avverte: «Discuteremo tra le Regioni su come evitare che l’autonomia differenziata significhi penalizzazione ulteriore del Sud. Mi riferisco in modo particolare al residuo fiscale, cioè lasciare la quota di tributi che matura in una regione in quel territorio, è chiaro che questo significa condannare a morte il Sud».
«NON PRODURRE NUOVI DIVARI NORD-SUD». «Intanto, però sottolinea il presidente della Campania dobbiamo sconfiggere questo tentativo di neocentralismo, poi discuteremo tra le Regioni su come fare dell’autonomia una scelta utile alla modernizzazione dell’Italia e non tale da produrre nuovi divari tra Nord e Sud».
SPINTA DAL BASSO. Fin qui De Luca. Ma nel frattempo cresce in tutta la Campania la spinta dal basso per l’opposizione al ddl di Roberto Calderoli. Una spinta che domani si farà sentire particolarmente a Napoli, alla manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil. «Rischio di disparità economiche tra le Regioni: il giudizio impietoso del Servizio del Bilancio del Senato rilancia con forza le ragioni di chi si oppone al progetto del Governo che, tra l’altro, hanno spinto Cgil, Cisl e Uil a convocare per domani una grande manifestazione a Napoli», spiega Biagio Ciccone, segretario generale della Uil Pensionati Campania.
«LA LEGGE VA RESPINTA». Che poi ricorda come «il dossier sull’autonomia differenziata pubblicato su Linkedin e poi rimosso raccoglie e rilancia tutte le argomentazioni che la Uil e il sindacato, più in generale, avevano mosso, dimostrando che le rassicurazioni del Governo si scontrano con i numeri». Per Ciccone «l’autonomia differenziata, così com’è, va respinta perché rischia di assestare un colpo letale ai diritti sociali delle persone e, in particolare, alle fasce meno tutelate».
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