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Frodi creditizie, Campania prima

Frodi creditizie, Campania prima

NAPOLI. Le frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni, continuano ad avere un peso significativo sul credito e in particolare sul credito al consumo. Infatti, stando agli ultimi dati registrati dall’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti di identità realizzato da Crif-MisterCredit, emerge che nel 2022 il numero di frodi in Italia è cresciuto del 19,9 per cento, superando i 34.300 casi, con un valore economico generale che è cresciuto del 6,3. Andando a vedere la regione delle vittime, la maggiore incidenza è in Campania, Sicilia, Lombardia e Puglia. Rispetto al 2021, la Sicilia cresce del +4,5 per cento, mentre la Puglia registra un aumento del +8,1. Dove si registra il maggior incremento rispetto al 2021 è il Trentino-Alto Adige (+17,9), seppure la quota sul totale si mantenga limitata (0,7). Complessivamente, il danno stimato raggiunge i 132 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021, anche se al numero maggiore di casi corrisponde una contemporanea diminuzione dell’importo medio frodato, che si attesta a 3.850 euro (-11,3 per cento rispetto all’anno precedente). Le organizzazioni criminali continuano a spostare il proprio interesse soprattutto sugli importi più bassi. Nel 2022, i casi di frode con un importo inferiore ai 1.500 euro rappresentano la maggioranza dei casi con il 38,8 per cento del totale, in aumento del +46 rispetto al 2021. Un trend che si va consolidando visto che nel 2021 l’aumento era già stato del +52 per cento rispetto al 2020. Di contro, si registra un notevole decremento dei casi di frode con importi nella fascia 5.000-10.000 euro, che passano dal 14 al 7,5 per cento del totale (-46,2) e diminuiscono notevolmente anche i casi con importo superiore ai 10.000 euro con un -30,4 sul totale rispetto al 2021. Tra le forme tecniche di credito in cui avvengono il maggior numero di casi fraudolenti, i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (ad esempio auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, ecc), restano sempre la tipologia di finanziamento più colpita, nel 2022 questi casi rappresentano il 38,4 per cento del totale. Negli ultimi anni sembrava essere in atto un’inversione di tendenza del fenomeno che è arrivato a segnare un -30 per cento nel 2021 rispetto al 2020 e un altro un -30 anche nel 2019 rispetto al 2018. Nel 2022 tuttavia i casi sono tornati a salire, segnando un +11,5 per cento rispetto all’anno precedente. Resta in linea invece l’importo medio che per questa tipologia è pari a 7.339 euro. Si contraggono fortemente i casi sui prestiti personali (somme chieste in prestito per spese personali, senza essere legate all’acquisto di beni particolari), che subiscono un calo del -40,7 per cento, rappresentando nel 2022 solo il 13,4 del totale delle frodi registrate. Ma l’attenzione dei truffatori sembra spostarsi sempre più verso le carte di credito (che includono anche il credito revolving), dove si evidenzia una notevole crescita delle frodi nel 2022, pari al +31,5 per cento rispetto al 2021, che si va a sommare al +59,7 già registrato nel 2021 rispetto al 2020. Interessante ancora è notare come crescono i casi di frode sulla rateizzazione di acquisti e-commerce, le così dette formule “Buy now, pay later” anche se ricoprono ancora una fetta residuale sul totale del fenomeno (1,3 per cento). Analizzando la tipologia dei principali beni acquistati in modo fraudolento, risulta che la grande maggioranza dei casi ha per oggetto l’acquisto di elettrodomestici (31,1 del totale). Una buona quota riguarda il comparto automoto (8,7), a cui segue l’elettronica (6,3), l’arredamento (5,0) e immobili/ristrutturazione (5,6); per cui raggruppando assieme le spese per la casa si arriva al 10,6 per cento. Osservando la distribuzione delle vittime di frode per classe di età, la fascia nella quale si rileva il maggior incremento percentuale è quella dei 51-60 anni (+6,6 per cento) mentre diminuiscono le frodi tra i 31-40 anni (-5,5). Gli under 30 restano comunque la fascia maggiormente colpita dal fenomeno, con il 22,9 per cento sul totale delle vittime.

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