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06 Luglio 2023 - 07:55
NAPOLI. «Penso che dobbiamo rafforzare l’autonomia regionale, ma credo che dobbiamo rafforzare contemporaneamente l’unità d’Italia: credo che il lavoro di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni debba andare avanti, non si può fermare. Noi dobbiamo definire una volta per tutte i Lep, uguali per tutti i cittadini italiani». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della presentazione del nuovo Its di Capodimonte per giardinieri specializzati e designer maker della ceramica e del gioiello. «Almeno per quanto riguarda la Campania - afferma il governatore - stiamo combattendo da anni contro quella ipotesi di autonomia differenziata. Devo dire che avevo detto con chiarezza a Calderoli, all’inizio dell’anno quando c’eravamo incontrati, che era decisivo impegnare nella definizione dei Lep un organismo neutro, terzo. Il modo migliore per andare avanti, quindi mi permetto di dare questo suggerimento amichevole a Calderoli, è di impegnare l’Ufficio parlamentare di bilancio della Camera a definire i Lep. Non è un organismo politico, è un organismo istituzionale. Ora si sono dimessi quattro costituzionalisti perché ritengono che non ci siano le condizioni per fare un lavoro oggettivo per quanto riguarda i Lep». E ancora: «Uno dei rilievi critici che facevano i costituzionalisti che hanno lasciato l’incarico riguardava proprio il dovere di impegnare il parlamento italiano perché definire i Lep è una responsabilità nazionale. Non si può lavorare per singole materie e quindi dare questo incarico all’ufficio parlamentare di bilancio, significa procedere con il lavoro ma in maniera assolutamente oggettiva e corretta. Spero che Calderolivoglia accogliere questo suggerimento perché questo consente di non interrompere il lavoro ma di arrivare ad una conclusione assolutamente oggettiva e dunque condivisibile da parte di tutti».. L’altro giorno, in un convegno a Salerno, De Luca aveva parlato dell’autonomia differenziata come di una riforma «che, come denunciamo da mesi, calpesta il dettato costituzionale e rischia di spaccare l’Italia sui grandi servizi di civiltà, su quei diritti sociali e civili fondamentali da assicurare in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il Governo si fermi e deponga le bandierine ideologiche per un confronto serio e costruttivo con le istituzioni locali e con il Parlamento. L’ipotesi di autonomia differenziata rappresenterebbe un danno pesante per le nostre famiglie e drammatico per il Sud eper l'unità nazionale».
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