Cerca

Confagricoltura Campania: rischio di aumento del costo del grano duro

Confagricoltura Campania: rischio di aumento del costo del grano duro

NAPOLI. Se l’uso del glifosate, un diserbante sistemico tra i più usati al mondo, sarà stoppato dall’Unione europea in procinto di decidere sul suo utilizzo, i prezzi dei prodotti rischierebbero di subire un notevole aumento. A lanciare l’allarme è Confagricoltura Campania, preoccupata anzitutto dell’aumento del costo del grano duro con cui si produce la pasta nella nostra regione ma anche in altri territori italiani. Fabrizio Marzano, presidente campano dell’associazione che riunisce gli imprenditori agricoli, afferma: «Noi curiamo le nostre piante e ci teniamo a mantenerle sane. Questi trattamenti servono così come serve a noi un antibiotico per stare meglio. È un modello di modernità. La natura piace di più dove c'è un agricoltore che cura e tutela il territorio». Agrifood Areté, società di ricerca e consulenza, ha calcolato che l’eventuale eliminazione del glifosate sulle rese del terreno per la produzione del grano duro rischia di variare dal - 15% al -25%. Per la Campania si calcola una possibile riduzione tra 16.309 e 27.181 tonnellate di frumento duro con un’oscillazione tra i prezzi correnti tra i 5,6 e i 9,3 milioni di euro e una produzione totale in discesa, attestata tra 154.000 e 165.000 tonnellate annue: la coltivazione del frumento duro è su 55.408 ettari, con una produzione annua totale di 181.207 tonnellate. Più della metà, 108.724, si stima prodotte trattandole con glifosate. Stando a quanto detto in conferenza stampa, ad avversare l’utilizzo del glisofate sono alcuni ambientalisti, categoria comunque non disdegnata dal Marzano: «Anche noi con il nostro lavoro siamo degli ambientalisti e dobbiamo ringraziare quelle associazioni che hanno sollevato diversi temi importanti, portando a dei miglioramenti. Va anche ricordato però che al giorno d’oggi la natura che ci piace di più è quella dove un contadino abbia lavorato la terra, non dove ciò non è accaduto». E Marzano conclude: «L’agricoltura ci ha salvato durante il Covid e di questo non dobbiamo mai dimenticarci». Per il professor Pellegrino Conte, docente di Chimica agraria all’università di Palermo, «con il termine chimica si intende sempre qualcosa di negativo e deleterio. In realtà, senza la chimica non esisterebbero gli antibiotici, per esempio e i darmaci per uso agricolo che aiutano la produzione».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori