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20 Luglio 2023 - 09:16
I carabinieri della Compagnia di Caserta stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procurasammaritana, nei confronti di alcune persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di anziani. Sono contestati più di 30 episodi di truffe ai danni di anziani per un volume d'affari stimato in circa 200mila euro.
Sono 10 le persone arrestate dai Carabinieri della compagnia di Caserta nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere su un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di anziani. L'ordinanza emessa dal gip del Tribunale sammaritano dispone la custodia cautelare in carcere per 2 indagati e gli arresti domiciliari per gli altri 8. I destinatari dell'ordinanza sono tutti residenti a Napoli.
Sono stati oltre 50 le truffe consumate o tentate nei confronti di soggetti vulnerabili, avvenute prevalentemente in Campania e nelle zone del basso Lazio, accertate nel corso delle indagini. I responsabili hanno ricavato un profitto complessivo di oltre 100mila euro in denaro contante, ai quali va aggiunto il valore di numerosi e preziosi monili e oggetti in oro, consegnati dalle vittime quando non avevano la disponibilità delle somme di denaro richieste.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati in flagranza 6 componenti del gruppo criminale e denunciati altri 2. È stata ricostruita la tecnica utilizzata dai truffatori, alcuni dei quali si occupavano di individuare le zone dove operare, selezionare le vittime, fornire gli apparecchi telefonici ed i veicoli utilizzati per commettere le truffe; altri, invece, erano gli esecutori materiali. Il sistema di raggiro utilizzato dal sodalizio criminale consisteva, infatti, nel contattare telefonicamente le vittime fingendo di essere un parente (solitamente il figlio o il nipote) e di avere un grave ed urgente stato di necessità, con la finalità di convincere la persona anziana a corrispondere una somma di denaro.
Una volta che la vittima aveva abboccato al raggiro, entravano in azione gli esecutori materiali, che si presentavano a casa e prelevavano la somma richiesta o, in caso di assenza di contanti, gioielli e monili in oro. I proventi dei reati venivano poi consegnati dagli esecutori materiali ai capi ed agli organizzatori del gruppo criminale, questi ultimi appartenenti allo stesso nucleo familiare.
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