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Due accuse per lo skipper

Due accuse per lo skipper

La morte della turista americana, il 30enne indagato per omicidio colposo e naufragio. La difesa: «Cauti sulla dinamica, attendiamo le perizie. È un professionista da oltre 10 anni»

SALERNO. «Lo skipper del motoscafo è stato sottoposto a test alcolemico e tossicologico. Non entro nei risultati ma voglio dire che gli esiti sono al vaglio di un consulente della Procura perché bisognerà verificare l’incidenza dei risultati sul soggetto indagato e, quindi, la loro efficacia causale sul sinistro». Il procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli, fa il punto sulle indagini per l’incidente avvenuto giovedì scorso nello specchio d’acqua antistante il Fiordo di Furore e che è costato la vita alla 45enne turista americana Adrienne Vaughan (nella foto), figura di spicco della Bloomsbury, casa editrice dei romanzi di “Harry Potter”.

PRENDEVA IL SOLE A PRUA. Verifiche della Procura sono in corso sulla rotta delle barche, mentre al momento del tragico impatto è emerso che la donna stava prendendo il sole a prua. Deve rispondere delle ipotesi di omicidio colposo e naufragio lo skipper di Massa Lubrense, nel Napoletano. Elio Persico, 30 anni, dipendente di una società di noleggio barche di Nerano, si trova ancora all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno per le ferite riportate in seguito allo scontro. Gli esami tossicologici hanno evidenziato la presenza di alcol e cocaina nel sangue. Ma le quantità non eccessive rilevate hanno richiesto la ripetizione dei test per comprendere quanto tempo prima dell’incidente avesse assunto le sostanze. Borrelli ha sottolineato che finora nelle indagini sono state ascoltate oltre 70 persone, tra cui il marito della vittima ricoverato in ospedale che verrà nuovamente sentito.

I FIGLI COL NONNO. Parlando dei due figli minorenni una 12enne ed un bimbo di 8 anni della coppia, Borrelli ha spiegato che «i bambini sono in albergo perché è arrivato in Italia il nonno».

LA DIFESA: SERVE CAUTELA. «Rimaniamo estremamente cauti in ordine alla dinamica dell’incidente. È doveroso attendere rispettosamente l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro. In questa logica si contestano e stigmatizzano le dichiarazioni attribuite al comandante del Tortuga, che costituiscono un inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini», spiega all’Adnkronos l’avvocato Liberato Mazzola, legale difensore dello skipper 30enne che guidava il motoscafo. «Il mio assistito aggiunge l’avvocato prova grande sgomento per questa tragedia, anche in quanto riveste il ruolo di skipper professionista da oltre un decennio».

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