Migranti, multa e fermo amministrativo per la nave Sea Eye a Salerno

Dopo Open Arms dell'omonima ong e Aurora, l'assetto veloce di Sea Watch, anche per la Sea Eye scattano multa (da circa 3mila euro) e fermo amministrativo per 20 giorni. «Siamo nuovamente accusati di aver effettuato più di un'operazione di salvataggio. Se non lo avessimo fatto, le persone avrebbero perso la vita», dice Gorden Isler, presidente di Sea-Eye e.V.

I 114 naufraghi sbarcati a Salerno, dove adesso la nave umanitaria resterà bloccata, sono stati tratti in salvo il 17 e il 18 agosto in tre diverse operazioni nelle zone Sar libiche e maltesi.

«Avevano già trascorso fino a 5 giorni in mare - spiegano dall'ong tedesca -. Nessuna delle tre imbarcazioni è riuscita a raggiungere da sola un luogo sicuro». Sulla terza imbarcazione, ritrovata dalla Sea Eye 4 il 18 agosto, quattro persone erano prive di sensi. Si tratta del secondo fermo quest'anno per la nave umanitaria. Le accuse sono sempre le stesse: violazione della legge Piantedosi.

«Solo quest'anno sono morte più di 2.100 persone nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per cercare protezione in Europa», dicono dall'ong. «È importante tenere presente che questa legge è stata scritta esclusivamente per le organizzazioni di soccorso in mare - attacca Isler -. È contraria al diritto internazionale, che obbliga un capitano a soccorrere le persone in pericolo in mare». Così nella legislazione italiana, denunciano da Sea Eye, «azioni legalmente conformi e umane vengono penalizzate». 

«Questa settimana Sea-Eye, Sea-Watch e Open Arms hanno scelto di anteporre il salvataggio di vite umane alle loro navi - conclude Isler -. L'Italia ora sta punendo questo comportamento e mettendo in pericolo la vita di molte persone che rimangono indifese e in balia del mare». La Sea-Eye intenterà una causa contro il nuovo fermo. Non è stata ancora presa alcuna decisione sulla causa precedentemente intentata contro la detenzione della Sea-Eye 4 a Ortona a giugno.