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16 Ottobre 2023 - 09:57
VALLO DELLA LUCANIA. Arrivato in classe ha estratto dallo zaino una pistola giocattolo a pallini e ha sparato contro la professoressa, colpendola in più parti del corpo. Il grave episodio si è registrato lo scorso venerdì 13 ottobre in una scuola di Vallo della Lucania. Protagonista un alunno, di appena 15 anni, dell’istituto tecnico commerciale Enrico Cenni. Durante l’ora di lezione, il ragazzo ha estratto l’arma ed esploso alcuni colpi contro la docente che, fortunatamente, non ha riportato gravi ferite dato che i pallini l’hanno presa di striscio. Ma il gesto avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. L’insegnante, originaria di Castellammare di Stabia, ha quindi allertato il dirigente scolastico. Della vicenda sono stati avvisati sia i genitori del ragazzo ritenuto responsabile e quelli degli altri giovani coinvolti (la pistola, infatti, è stata trovata nello zaino di un compagno). Non è stata presentata alcuna denuncia da parte della professoressa colpita. Ma la pistola è stata comunque sequestrata dai carabinieri di Vallo della Lucania e si attendono provvedimenti disciplinari da parte del dirigente scolastico. Intanto, su quanto accaduto è intervenuto Claudio Naddeo, rappresentante salernitano dei presidi. Per Naddeo «siamo in un periodo in cui il determinati comportamenti, gravi o meno gravi, non vanno assolutamente tollerati all’interno dell’istituzione scolastica, che resta un’istituzione educativa. Bisogna avere dei comportamenti corretti. E non a caso una delle discipline principali della scuola italiana è diventata l’educazione civica, che si pone come obiettivo l’educazione alla cittadinanza attiva. Questo è un obbligo prioritario per per le scuole». Ma fondamentale, per il rappresentante salernitano dei presidi è anche l’aiuto delle famiglie. «Il problema per gli adolescenti è quello di ricevere degli indirizzi educativi che sono discordanti rispetto ai messaggi positivi che la scuola lancia, ma anche il veicolare messaggi sbagliati attraverso altre agenzie educative quali social o tv. A mio avviso, determinate serie tv e su determinate tematiche non andrebbero proprio mostrate, perché diventano veicolo di modelli educativi e comportamentali che sono assolutamente sbagliati», ha concluso il rappresentante salernitano dei presidi Claudio Naddeo.
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