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26 Ottobre 2023 - 08:40
NAPOLI. «Nella manovra il Governo fatto peggio della legge Fornero: prima volevano cambiarla, poi hanno aumentato ancora l’età pensionabile anche per le donne. Per cui non ci vedo proprio nulla in questa finanziaria, se non che nel stupidaggini raccontate in campagna elettorale di sono rivelate tali». A dirlo il governatore Vincenzo De Luca, intervenuto all’assemblea di Coldiretti Campania. «Sulla sanità hanno raccontato frottole, dal testo scritto ci sono investimenti per tre miliardi di euro che servirebbero per abbattere le liste di attese. Ma è una mistificazione, servono invece per pagare i rinnovi dei contratti del personale medico e amministrativo e per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia che subiscono gli ospedali. Dovrebbero servire anche per la medicina territoriale e per alzare stipendi di medici e infermieri in fuga dall’Italia» sottolinea il presidente della Regione Campania. E ancora: «Avevano annunciato un contributo a fondo perduto per gli asili nido, per il secondo figlio. Ma è scomparso dal testo scritto. L’unica cosa sicura è che c’è una riduzione del cuneo fiscale che comporterà altri 16 miliardi di euro di spesa pubblica nel nostro paese. È sconcertante». Parlando, poi, dell’importanza del comparto agricolo per la Campania De Luca evidenzia che «è quello che ha tirato di più anche lo scorso anno con livello esportazione alto, con il consolidamento dell’ortofrutta e della viticoltura, anche l’agricoltura sconta la palude burocratico amministrativa, non c’è intervento economico, iniziativa, tentativo di rinnovamento che non sia ostacolo da apparato burocratico demenziale. Prima esisteva il ministero dell’Agricoltura, ora ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare...». E poi: «Dal punto di vista del grano noi avremo un’altra delle grandi incognite legate alla guerra. Dovremmo chiedere al governo Meloni “avete capito bene che cosa significa la guerra per il comparto alimentare?” Il prossimo anno, il principale produttore di grano al mondo sarà la Russia e l’aumento del prezzo si tradurrà immediatamente in un aumento dei generi alimentari di base, pasta e pane. Avremo un’ulteriore ricaduta sul comparto agricolo per quanto riguarda i prezzi dei fertilizzanti.». Infine: «Siamo pronti a un nuovo Psr, anche se non si chiamano più così, anche se sono ormai stati centralizzati anche i programmi agricoli, che è un’altra scelta demenziale che centralizza la spesa del nostro paese, assistiamo alla centralizzazione del settore agricolo come alla centralizzazione del Fondo sviluppo e coesione, della Zes unica meridionale. Questi pensano di governare da uffici impaludati della burocrazia romana pensando di fare clientela. E come capita per i fondi di sviluppo e coesione, non si è investito nulla in 14 mesi. Così il governo Meloni sta strangolando il Sud, togliendo risorse per viabilità, per il riassetto dei territori, per i Campi Flegrei e per gli interventi programmati». Intanto, per valorizzare il comparto la Coldiretti punta a sinergie con l’Università. «Crediamo che la scienza possa aiutarci a risolvere le nostre problematiche. Abbiamo presentato una serie di contratti di filiera avendo sempre come partner l’Università. La politica deve concretizzare, dal punto di vista economico, quelle che sono le nostre richieste. Un grande problema è quello della crescita dei costi di produzione, legata a un ribasso o a un mantenimento costante del prezzo di vendita dei nostri prodotti. Noi chiediamo di dare la possibilità alle nostre aziende di potersi strutturare ancora meglio di poter affrontare le sfide del futuro» dice il neo-presidente Ettore Bellelli nel corso dell’assemblea regionale.
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