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La Cim fa sul serio, ecco il piano per rilanciare l'Industria Italiana Autobus

La Cim fa sul serio, ecco il piano per rilanciare l'Industria Italiana Autobus

L’ad Perifi e il direttore Panico annunciano la manifestazione d’interesse, la risposta del Governo attesa per metà novembre

La documentazione è già stata presentata alla sede del Ministero delle imprese e del made in Italy. La Cim fa sul serio. L’azienda irpina, impegnata nella realizzazione di componenti per il settore ferroviario e degli autobus, ha formalizzato una manifestazione di interesse per l’Industria Italiana Autobus.

L’amministratore delegato Vittorio Perifi e il direttore generale Pasquale Panico confermano e rilanciano, con un piano delineato che prevede una collaborazione con il controllo pubblico rappresentato dalle due partecipate Leonardo e Invitalia. La Cim, che opera nell’area industriale di valle Ufita con quasi 250 tra collaboratori e dipendenti, dopo i gruppi Sira di Bologna e Seri di Caserta, si aggiunge con una manifestazione d’interesse che sembra però diversa dalle altre come spiega il dg Panico: «Il primo obiettivo è quello di garantire - rivela - supporto e collaborazione agli attuali azionisti. Nessuna intenzione di appoggiare una privatizzazione o ridurre il personale, uno dei punti fermi dei nostri piani è salvaguardare i livelli occupazionali attuali».

Nelle intenzioni c’è creare un polo industriale per la produzione degli autobus che possa far aumentare i livelli occupazionali di tutta la zona, partendo da una realtà consolidata e in espansione come Cim: «Il nostro portafoglio ordini - spiega l’ad Perifi - è abbastanza ampio e abbiamo idee e progetti anche per andare oltre il settore tram-ferroviario. Le multinazionali del settore si fidano di noi grazie alle nostre capacità di acquisire nuovi ordinativi e al nostro know how». «Abbiamo bisogno di nuovi spazi e la realtà di IIA - gli fa eco Panico - ci consente di immaginare, anche attraverso le aree inutilizzate, importanti progetti di investimento e sviluppo. Siamo inoltre disponibili - aggiunge - a coinvolgere nel nostro progetto ulteriori partner industriali».

L’azienda irpina, dunque, presentata la documentazione è in attesa della decisione del Governo, convinta e forte di numeri che nel corso degli ultimi anni ne attestano una costante crescita. Una decisione attesa per la metà di novembre. Il direttore Pasquale Panico tiene a evidenziare: «Il rilancio lo immaginiamo attraverso lo sviluppo della digitalizzazione ma soprattutto con la conferma degli attuali dipendenti della IIA, affiancandoli e mettendo a disposizione il nostro know how e la nostra professionalità». Chiosa l’ad Vittorio Perifi: «Stiamo valutando l’idea di creare un’agenzia di formazione per affinare le competenze dei dipendenti. L’obiettivo è un rilancio completo che possa farci guardare al futuro con grande fiducia».

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