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15 Novembre 2023 - 08:42
NAPOLI. Nonostante gli eventi bellici, l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, nei primi sei mesi del 2023 l’alimentare napoletano (+36,1 per cento), mozzarella di bufala (+29,5), le conserve di Nocera (+25,6), e l’abbigliamento (+23), fanno volare le esportazioni dai distretti industriali della Campania con un soddisfacente +13 per cento rispetto al 2022. E volano nello stesso periodo considerato caffè e confetterie (+19 per cento), calzature (+17,6), alimentare di Avellino (+7,5, agricoltura della Piana del Sele (+2,7). Calano invece le esportazioni del distretto della concia di Solofra, in crisi da diversi anni, che registra sempre nei primi sei mesi un 22 per cento in meno rispetto al 2022. È un risultato oltre le aspettative anche quello che registra il Polo farmaceutico di Napoli che raddoppia, nel periodo considerato, il fatturato relativo all’export (+1.205 milioni), mentre è una performance insoddisfacente quella che registra l’aerospaziale che segna ancora un risultato negativo con un fatturato di 111 milioni in meno, pari ad una riduzione del 24,2 per cento. Per gli analisti della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha pubblicato il report sull’andamento del sistema dei distretti del Mezzogiorno nel primo semestre dell’anno, è più che positivo l’andamento delle filiere distrettuali della Campania che si confermano tra le più reattive alla crisi rispetto agli altri settori industriali del Mezzogiorno con un andamento tendenziale del 5,6 per cento pari nel 2022 a 4.319 milioni di euro rispetto ai 9.479 milioni del Mezzogiorno, un dato che è molto lontano da quello che registrano gli altri distretti del centro-Nord. Il report rileva inoltre che le esportazioni sono più sostenute verso i mercati maturi, come Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Germania, mentre calano le vendite verso alcune regioni dell’Africa del Nord e la Cina. Spiccano verso i mercati maturi ancora una volta le vendite di prodotti alimentari, sistema moda e abbigliamento, mentre è sfavorevole l’andamento dei prodotti per la casa, in linea con il rallentamento osservato anche in altre aree italiane ed alta specializzazione. Giuseppe Nargi, direttore regionale di Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, ha osservato che il Gruppo affianca le imprese del Mezzogiorno, soprattutto quelle che vogliono investire per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale. «Il nostro Gruppo affianca quotidianamente le imprese del Mezzogiorno, soprattutto quelle che vogliono investire per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale - dice Nargi -..Una visione strategica che impatta anche i distretti industriali, con riflessi positivi sull’economia meridionale. Ne è prova anche il netto miglioramento dell’export del Mezzogiorno, che registra un incremento di oltre il 5 per cento, trainato dal settore alimentare di Campania e Sicilia e da circa 90 accordi di filiera che nel perimetro della direzione regionale hanno coinvolto 1.300 fornitori per un giro d’affari di sette miliardi di euro».
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