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01 Dicembre 2023 - 10:19
L’Università Federico II di Napoli si conferma ancora ultima nella classifica Censis 2023-24 delle migliori università italiane. L’ateneo federiciano, infatti, ha ottenuto un punteggio complessivo di 76,2 punti nella classifica dei mega atenei statali (oltre 40mila iscritti), guidata invece dall’Università di Bologna, prima con un punteggio complessivo di 89,7 punti, seguita dall’Università di Padova e dalla Sapienza di Roma, rispettivamente in seconda e terza posizione con i punteggi di 87,5 e 85,7.
Un risultato che conferma la situazione di difficoltà dell’ateneo napoletano, che da anni si trova in fondo alla classifica Censis. I motivi di questa situazione sono molteplici e riguardano sia la qualità dell’offerta formativa, sia la gestione dell’ateneo. Migliora, invece, la posizione dell’Università di Salerno, che si posiziona al sesto posto con 87,0 punti, recuperando cinque posizioni rispetto alla scorsa edizione della classifica.
L’ateneo salernitano si posiziona, inoltre, al terzo posto sull’indicatore “Strutture” (mense e alloggi per gli studenti) e al terzo posto sull’indicatore "Comunicazione e Servizi digitali offerti alla comunità universitaria". Guadagna tre posizioni anche l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, con 82,3 punti. L’Università di Napoli Parthenope è 11esima nella classifica dei medi atenei statali (da 10mila a 20mila iscritti), con un punteggio di 83,2 punti. La Parthenope migliora la sua posizione scalando di 5 posti rispetto alla scorsa edizione della classifica. Terzultima l’Università di Napoli L’Orientale (79,2), che sale di una posizione rispetto allo scorso anno, seguita dall’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro (79,3) e dal’Università dell’Aquila (79,0).
La classifica Censis resta il più importante indicatore della qualità delle università italiane. Il risultato ottenuto dall’Università Federico II di Napoli è un segnale preoccupante per il futuro dell’ateneo napoletano. Il Rapporto Censis prende in esame 6 indicatori di valutazione per monitorare cosa offre ciascun Ateneo annualmente in termini di: Borse e altri servizi agli studenti; Strutture disponibili; Servizi erogati; Attività di Internazionalizzazione; Comunicazione e servizi digitali; Occupabilità dei laureati.Gli Atenei statali esaminati, 59 in totale in questa edizione, sono stati suddivisi in cinque gruppi ì sulla base del parametro dimensionale relativo al numero di iscritti.
Per quanto riguarda le nuove immatricolazioni, sono gli atenei del Centro Italia ad avere riportato la più intensa variazione positiva, con un +9,3% di immatricolazioni, seguiti da quelli con sede nelle regioni del Nord-Ovest (+1,6%). Diversamente, quelli del Nord-Est (-2,0%), in particolare, e quelli con sede nel Sud e nelle isole (-0,2%) hanno registrato una contrazione degli immatricolati.
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