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07 Dicembre 2023 - 10:11
«I dati dell’Agenas? Grandi palle, siamo penalizzati su personale e risorse finanziarie». Il presidente della Regione contesta il report dell’Agenzia: «Fare raffronti è un atto di cialtroneria»
La “fuga” dei campani al Nord per i ricoveri non va giù al governatore Vincenzo De Luca. Che, intervenendo a un incontro sui percorsi di cura per il piede diabetico, attacca senza mezzi termini il report dell’Agenas: «I dati riportati sono delle grandi palle perché occorre tenere conto che abbiamo il livello più basso di personale e di risorse finanziarie provenienti dal Fondo sanitario nazionale. Per cui è un atto di cialtroneria fare raffronti con altre regioni visto che, al contrario, considerando le condizioni di partenza abbiamo fatto autentici miracoli. Vedi, per esempio, nella gestione del Covid che non ha prodotto da noi morti in strada o nelle Rsa». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia dettaglia poi i numeri: «Nella nostra sanità pubblica abbiamo 10,9 dipendenti ogni mille abitanti. Tanto per fare un esempio, in Emilia Romagna sono quasi il doppio, e in Veneto e Lombardia 15. L’anno scorso percepivano 60 euro procapite in meno dal fondo nazionale rispetto alla media nazionale, quest’anno abbiamo recuperato arrivando a 30-40 euro. Ma restiamo sempre ultimi nel riparto. Negli ultimi dieci anni la Campania e i suoi cittadini sono stati depredati di quasi 300 milioni di euro l’anno».
LA POLEMICA SULLE CASE DI COMUNITÀ. Ma quello delle risorse non è l’unico fronte di polemica del presidente della Regione Campania con il Governo che, dice, «vuole rafforzare con il Pnrr la prevenzione sanitaria sul territorio. Ma abbiamo avuto il pagamento della quarta rata solo dopo aver tagliato la sanità territoriale, con 300 case di comunità e 80 centrali operative territoriali in meno, e la previsione di una riduzione di 800 posti letto di intensiva e sub-intensiva. Il ministro Fitto dice che il Governo finanzierà queste opere ma allo stato non sappiamo come. L’unica cosa sicura sono i tagli, davvero da irresponsabili». Poi annuncia che «in Campania realizzeremo le case di comunità rispettando i tempi del Pnrr, ma non sappiamo quali medici assegnare a queste strutture visto che c’è il numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Medicina che avviene con quiz d’ingresso demenziali che mandano i giovani in depressione».
IL PROBLEMA DEI MALATI DI PIEDE DIABETICO. Altro motivo di contrasto con Roma è la problematica del piede diabetico. «In Campania abbiamo 400mila persone affette diabete e 300 amputazioni del piede l’anno sempre legate a questa patologia, con il record per il diabete in età infantile. Sono dati molti alti e inaccettabili, un coa da paese in guerra e non civile, per cui sarebbe necessaria una efficiente rete territoriale. Ma il Governo non sta creando le condizioni, non sta facendo nulla per recuperare ritardi storici». De Luca, infine, ricorda che «proprio per questo abbiamo quasi raddoppiato il numero di centri antidiabetici, passando da 50 a 94. E il prossimo che inaugureremo a Nola. Pineta Grande ha un alto livello sulla medicina ricostruttiva raggiunto e anche per l’attività di ricerca sulle staminali legate appunto al diabete. È una delle poche strutture private che fa ricerca complessa, per questo come Regione le saremo vicini».
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