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19 Dicembre 2023 - 08:35
NAPOLI. Un’adesione allo sciopero intorno al 90% per gli anestesisti rianimatori, mentre per i veterinari del Servizio Sanitario è stata alta in Campania e altre 4 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Marche. «Sono saltati 9 interventi su dieci non urgenti», assicurano i sindacati organizzatori dell’astensione di anestesisti, medici di urgenza, ambulanze, radiologi, patologi, psicologi del Servizio pubblico, farmacie ospedaliere e veterinari per chiedere un maggiore finanziamento della sanità nella Manovra.
IL PRESIDIO IN PIAZZA PLEBISCITO. «Il nostro sistema sanitario nazionale sta esaurendosi piano piano e noi vogliamo fermare questa deriva», spiega Giuseppe Galano, segretario campano del sindacato Aaroi-Emac per anestesisti e rianimatori, che partecipa al presidio in piazza Plebiscito a Napoli insieme ai colleghi di Cisl medici, Fassid (radiologi, patologi, psicologi del Servizio pubblico e farmacie ospedaliere) e Fvm, la Federazione veterinari, e poi alla riunione in Prefettura per portare dalla Campania il messaggio al Governo. Galano sottolinea che anestesisti, rianimatori e medici di emergenza hanno garantito le operazioni urgenti negli ospedali, «ma la maggioranza è qui perché c’è una forte protesta».
IL VERTICE IN PREFETTURA. All’attenzione della Prefettura gli anestesisti hanno portato i loro dati «che dimostrano come questo sistema sanitario nazionale è allo sbando», spiega Galano. Che aggiunge: «Non abbiamo niente contro il privato, ma non è possibile che il cittadino non possa curarsi nel pubblico». Sulla stessa lunghezza d’onda in piazza Plebiscito Lino Pietropaolo, segretario della Cisl medici Campania, dice che «ci fermiano un giorno per non fermare la sanità per sempre». E aggiunge: «Abbiamo chiesto al prefetto Michele di Bari di farsi carico nei confronti del Governo di una richiesta da Napoli di un aumento dei fondi per il servizio sanitario nazionale». Poi si chiede: «Immaginate un cardiochirurgo operare a 72 anni? Su questo per adesso sono tornati indietro». Con un emendamento notturno, infatti, la commissione Bilancio al Senato ha detto sì a un emendamento del Governo che mette al riparo dai tagli le pensioni di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e alleggerisce la decurtazione per i sanitari con una riduzione di un 36esimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro.
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