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22 Dicembre 2023 - 14:29
Danno erariale da 90 milioni di euro per gestione “irregolare" del servizio idrico integrato in 76 Comuni delle province di Napoli e Salerno. Con questa ipotesi, su delega della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno notificando un invito a dedurre a 12 persone e alla Gori SpA, ritenuti responsabili dell'ingente danno erariale causato tra il 2013 e il 2018.
Insieme alla società, nella lista figurano anche l'ex Governatore della Regione Campania e attuale consigliere regionale, Stefano Caldoro, insieme a parte della sua giunta dell'epoca tra cui Fulvio Martusciello e Severino Nappi. Tra gli altri, saranno chiamati a difendersi dall'accusa di danno erariale anche Giovanni Romano, Guido Trombetti, Edoardo Cosenza, Gaetano Giancane, Anna Caterina Miraglia, Daniela Nugnes, Ermanno Russo, Pasquale Sommese e Sergio Vetrella.
Le indagini - delegate dalla Procura della Corte dei Conti e dirette dai pubblici ministeri Davide Vitale e Flavia Del Grosso, hanno permesso ai finanzieri di accertare la presunta violazione della normativa ambientale nazionale che imponeva anche il trasferimento di tutte le opere e infrastrutture idriche, gestite dalla Regione Campania, alla società concessionaria Gori, la quale ne doveva assumere i relativi oneri, nel rispetto dei principi di efficacia, di efficienza e di economicità.
«Nonostante molteplici incontri, atti e delibere che stabilivano modalità e tempistica del trasferimento delle citate opere - si legge in una nota della Guardia di Finanza - la Regione Campania e la Gori non hanno mai concretizzato quanto concordato, ad eccezione del trasferimento di pochissimi impianti». Inoltre, la stessa Gori avrebbe «incassato dall'utenza la tariffa del servizio idrico e del servizio di depurazione senza minimamente realizzare il servizio idrico integrato e senza riversare alla Regione Campania la quota di tariffa ad essa spettante per il servizio di fornitura di acqua idropotabile e del servizio di depurazione delle acque reflue». Il tutto avrebbe causato un notevole danno erariale alle casse della Regione Campania.
LA NOTA DI CALDORO. «Trasparenza ed interesse dei cittadini nell'attività della Giunta per la soluzione della problematica del Servizio Idrica Integrato campano, sono state sempre priorità». Così in una nota di Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania.
«La mia Giunta - ha curato, con il massimo scrupolo e la consueta trasparenza, la problematica del Servizio Idrico, nata in anni lontani e proseguita, nel suo evolversi, con altri atti adottati dalla successiva Giunta regionale. Problemi complessi di una una società a rilevanza pubblica, che rischiava di lasciare la gestione degli impianti ed il licenziamento di migliaia di lavoratori, e con cittadini a rischio di un insostenibile caro bollette».
«Ogni scelta - prosegue - è stata valutata e adottata solo dopo un'attenta istruttoria con gli organi tecnici e amministrativi, che hanno messo in esecuzione l'indirizzo politico deliberato dalla Giunta, confortata dalla preventiva valutazione dei servizi di controllo interno».
«Nell'ottica della fattiva collaborazione tra organi istituzionali, forniremo alla Corte dei conti gli elementi richiesti per fare la massima chiarezza su una problematica che affonda le proprie radici prevalentemente su questioni interpretative di complesse norme nazionali e regionali per chiarire definitivamente anche la chiamata in causa della Giunta coinvolta su un'ipotesi, peraltro, meramente sussidiaria» conclude.
LA POSIZIONE DI GORI. «In relazione all’invito a dedurre notificato oggi dalla Guardia di Finanza di Napoli circa la “irregolare gestione del servizio idrico integrato in 76 comuni delle province di Napoli e Salerno”, Gori - fa sapere in una nota - fornirà tutti gli elementi alla Procura della Corte dei Conti al fine di chiarire i fatti e confermare il corretto operato dell’azienda».
«L’atto è stato notificato alla società nella persona dell’attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione, Sabino De Blasi, che in realtà è totalmente estraneo ai fatti. Nel periodo di riferimento (2013 – 2018), infatti, De Blasi non ricopriva ancora tale carica: la sua nomina è stata deliberata ad aprile del 2021» conclude la nota.
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