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30 Dicembre 2023 - 09:30
L’analisi della Federazioni degli internisti ospedalieri: paura di tagli e carichi di lavoro pesanti tra i motivi
NAPOLI. Due medici su tre in Campania meditano la pensione anticipata. È quanto risulta da un’indagine condotta dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri. Il 58 per cento starebbe pensando al prepensionamento: il 43 per cento per la paura di subire un taglio alla propria pensione, la restante parte per gli eccessivi carichi di lavoro. Il 42 per cento di chi non è in età di pensione sta pensando di lasciare il servizio pubblico: il 23 per andare nel settore privato, un altro 4 all’estero, mentre la restante parte pensa addirittura di cambiare attività. C’è, però, chi lesta legato al servizio pubblico: il 46 per cento per la volontà voler garantire a tutti il diritto alla salute, il 19 perché percepisce ancora come un valore la sicurezza del posto di lavoro. La presidente Fadoi Campania, Ada Maffettone, è chiara: «È un grido d’allarme quello lanciato dagli internisti ospedalieri della Campania evidenziato dalla survey. Infatti, i dati evidenziano come il 58 per cento dei medici campani pensi concretamente alla pensione anticipata e come il 42 dei non pensionabili stia seriamente valutando la possibilità di lasciare il pubblico; addirittura, il 15% degli intervistati sta pensando di cambiare mestiere». Secondo Maffettone «nonostante ciò il 46 per cento dei medici ospedalieri vede ancora nel SSN un baluardo del diritto alla salute, che mette le ragioni assistenziali davanti a quelle economiche. Solo il 4 pensa che gli straordinari meglio retribuiti possano risolvere il problema delle liste di attesa, che per il 42 per cento si affronta con una migliore organizzazione. Non è più tempo di pensare, ma di agire con una seria riorganizzazione del Sistema sanitario nazionale che consideri anche l’immissione degli specializzandi negli organici ospedalieri sempre più carenti. Per gli internisti campani, quindi, per salvaguardare il Sistema sanitario nazionale bisogna agire tempestivamente ed energicamente nel futuro prossimo». Intanto, da gennaio 13 medici che hanno sostenuto le prove selettive saranno assunti a tempo indeterminato nell’Unità di Pronto soccorso-Osservazione breve intensiva dell’ospedale Cardarelli. La Direzione generale ha firmato la delibera di presa d’atto dei lavori della commissione che ha concluso le prove selettive. Il concorso, destinato in origine a sei medici, era stato bandito lo scorso 11 novembre e, per poter accelerare il più possibile la procedura, tutte le prove erano state concentrate nella sola giornata del 19 dicembre. Tutti i candidati sono stati valutati idonei all’assunzione. «Questo concorso ha visto una partecipazione maggiore rispetto ai precedenti e siamo ottimisti sulla possibilità di assumere la quasi totalità dei candidati presentatisi - dichiara il direttore generale Antonio D’Amore -. Nel concorso analogo che portammo a termine lo scorso marzo, infatti, solo in quattro presero parte alla selezione. Il coinvolgimento di nuovi giovani medici in Pronto soccorso è il segnale che il cambiamento organizzativo e strutturale che stiamo imprimendo alla nostra emergenza ed al nostro ospedale inizia a diventare realtà evidente».
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