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13 Gennaio 2024 - 12:13
Due nuovi templi dorici sono stati sono stati scoperti nel Parco archeologico di Paestum. I templi sono stati portati alla luce nel corso della campagna di scavo stratigrafico in corso nella zona occidentale dell’antica città di Poseidonia-Paestum, a ridosso della cinta muraria e a poche centinaia di metri dal mare. Questi edifici sacri consentono di fare nuova luce sulle origini e lo sviluppo urbanistico della polis magnogreca e forniscono dati cruciali per comprendere l’evoluzione dell’architettura dorica a Poseidonia e in Magna Grecia.
"Le recenti scoperte confermano quanto a Paestum ci sia ancora molto da fare sul fronte degli scavi, della ricerca e anche sul piano della valorizzazione. Dopo decenni di inerzia, il Ministero della Cultura sta dando impulso a notevoli iniziative. Abbiamo riaperto il Museo archeologico nazionale dopo importanti e impegnativi lavori di riallestimento che consentono un pregevole percorso espositivo". Lo dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sulla scoperta di due nuovi templi dorici nel parco archeologico di Paestum. "Nelle prossime settimane sarò di nuovo a Paestum per sottolineare il valore dell’intervento di riqualificazione, da 20 milioni di euro, nell’ex stabilimento della Cirio. Nei mesi scorsi mi sono recato anche a Velia per inaugurare la mostra 'Elea: la rinascita' e garantire un primo stanziamento di risorse per iniziare a realizzare il museo", aggiunge Sangiuliano.
"I nuovi scavi pestani sono l’ennesima dimostrazione di come lo studio e la ricerca siano assi portanti nella gestione del patrimonio culturale e strumenti fondamentali delle funzioni di tutela e di valorizzazione che lo Stato è chiamato ad espletare, in un’ottica quanto più ampiamente sinergica tra le varie professionalità coinvolte a diverso titolo nelle investigazioni archeologiche". Così il direttore generale Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna, sulla scoperta di due templi dorici nel parco archeologico di Paestum. "La messa in rete delle competenze, infatti - aggiunge Osanna - è veicolo del miglioramento della conoscenza e della fruizione dei beni culturali, con lo scopo di renderli ‘leggibili’ agli occhi di un pubblico dalle abilità diverse, ma tutte meritevoli delle stesse possibilità di accesso. Sono questi, d’altronde, gli obiettivi perseguiti dal Sistema museale nazionale, progetto ambizioso di livello nazionale che mira a fissare dei livelli minimi di qualità della valorizzazione per tutti i luoghi della cultura, di cui il Parco archeologico di Paestum e Velia, con le sue politiche intelligenti di cura e promozione dei siti in esso inclusi, rappresenta un esempio virtuoso, certamente foriero di ulteriori futuri affascinanti ritrovamenti".
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