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De Luca attacca: «Denuncio Fitto»

De Luca attacca: «Denuncio Fitto»

NAPOLI. Una richiesta «di dimissioni di un ministro che consideriamo del tutto inconcludente e incompetente e consideriamo un danno permanente per il Sud, cosa davvero paradossale per un ministro della Coesione». Ad annunciarla il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Procederemo in ogni caso a denunciare il ministro per gli atti di omissione rispetto a procedimenti che vengono strumentalmente bloccati con un danno immenso per la comunità e l’economia campane e per la concretizzazione di interventi di assoluta urgenza come quelli relativi ai Campi Flegrei» aggiunge il governatore che poi spiega: «Il 20 di questo mese, anzi il 22 che è lunedì, se non avremo risposte come è prevedibile, procederemo alla denuncia alla giustizia amministrativa contabile e penale. Ci vogliono 30 giorni di tempo dopo la diffida all’istituzione inadempiente per potere procedere poi davanti ai tribunali amministrativi. La nostra diffida è partita il 20 dicembre, il 20 gennaio è tra una settimana, il 21 è domenica e il 22 depositiamo la denuncia al Tar del Lazio, Corte dei Conti per le centinaia di milioni che fanno perdere con questa dilazione, e alla magistratura penale per individuare eventuali reati in questi atteggiamenti». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia rincara: «Abbiamo un Governo che è nemico del Sud che sta tenendo bloccati i Fondi sviluppo e coesione per tutto il Mezzogiorno d’Italia e per quello che ci riguarda per la Campania. Parliamo di 23 miliardi di euro e siamo di fronte a manovre strumentali, provocatorie, arbitrarie di un ministro per la Coesione che è diventato una calamità nazionale». E ancora: «La cosa ridicola è che tutto il danno che il ministro ha prodotto, tagliando alcuni capitoli del Pnrr, è per il Sud. Dalla riduzione delle case di comunità, la riduzione dei posti letto e le terapie intensive, allo spostamento di due anni dell’acquisto di tecnologie nuove per la sanità italiana e soprattutto meridionale. Quindi mammografi, ecografi, risonanze magnetiche, se ne parla fra due anni. La Zes unica meridionale non è partita, come dicevano il primo gennaio, hanno dovuto prorogare di altri due mesi. Quindi un disastro totale per quanto riguarda le politiche per il Sud». Secondo De Luca «i Fondi sviluppo e coesione sono bloccati da un anno e mezzo e sono risorse vitali per il Sud e per la Campania. È intollerabile questo atteggiamento dilatorio e ricattatorio da parte del Ministero. Poi abbiamo un altro capitolo che ci riguarda che è il fondo Poc, la programmazione complementare, che faceva parte di 3 www.ilroma.net Roma - Il Giornale di Napoli domenica 14 gennaio 2024 LO SCONTRO ISTITUZIONALE un accordo con l’Unione europea. Cioè noi abbiamo rinunciato a una parte di fondi Fesr e di Fondi sviluppo e coesione per avere un capitolo finanziario per dare una mano ai Comuni che si prevedeva non concludessero le opere infrastrutturali entro dicembre 2023. Questi Comuni, e in Campania sono 300, rischiano di andare in dissesto perché non possiamo dare loro l’aiuto finanziario per completare le opere che non hanno completato entro dicembre. Non solo, ma sono bloccati tutti gli interventi che riguardano la cultura, che riguardano il teatro, la musica, i santuari, i conservatori, cose inimmaginabili. È davvero intollerabile questo atteggiamento del Ministero. Ci difenderemo sul piano della giustizia e non abbiamo tempo da perdere. Sfido il ministro Fitto a un confronto pubblico, dove e quando vuole. Ci auguriamo anche sul piano politico, sperando che i gruppi parlamentari di esponenti meridionali si sveglino dal loro letargo e decidano di fare una battaglia a difesa delle comunità meridionali, visto che ancora oggi stanno dormendo in piedi tutti quanti». De Luca tocca anche l’argomento del terzo mandato: «Penso che bisogna dare la parola ai cittadini e non possono essere burocrati e anime morte romane che decidono in nome dei cittadini. Considero questa cosa una vergogna del nostro Paese, hanno paura della democrazia. QSento e leggo sui giornali che la Lega fa la proposta per il terzo mandato per il mio amico Zaia che lui sta già finendo, non lo deve fare. È per il quarto mandato, per il quinto. Ma sono cose da pazzi, ma come si fa in questo Paese a non leggere neanche le carte? Noi andremo avanti perché non abbiamo recepito la vecchia legge nazionale, da quando lo faremo scattano i due mandati. Quindi andremo avanti nei secoli dei secoli».

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