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21 Gennaio 2024 - 08:56
È la prima in Italia per numero di persone che non riescono a mantenere gli impegni. Sono oltre 7.500, ma vanno male anche le imprese: 8,5 ogni mille dichiarate inadempienti
NAPOLI. La Campania è la regione dove si osserva il più alto numero di persone protestate rispetto alla popolazione. E anche le imprese non sono messe affatto bene. L’economia ristagna, ma la crisi non morde tutti allo stesso modo. Per rendersene conto basta dare un’occhiata all’ultimo rapporto dell’Istat appena pubblicato, che prende in esame i protesti e vede la Campania in testa alla classifica delle regioni con il più alto tasso di persone dichiarate inadempienti nel pagamento di un debito o di un’obbligazione finanziaria. Come se non bastasse, l’importo medio protestato per i campani è molto più alto della media nazionale, e anche in questo caso risulta il più elevato di tutte le regioni italiane. Ma andiamo con ordine.
LA CRISI MORDE: OLTRE 7.500 PERSONE NON RIESCONO A PAGARE. Il primo dato che balza agli occhi riguarda il numero di persone protestate in assoluto: si tratta di 7.540 cittadini campani che non riescono a far fronte ai loro impegni di pagamento, pari a 1,3 ogni mille abitanti. È un numero decisamente superiore alla media del Mezzogiorno, che è la peggiore d’Italia con 1,1 persone protestate ogni mille abitanti.
I CAMPANI PREFERISCONO LE CAMBIALI. Nella regione ad essere protestate sono soprattutto le cambiali: 154 ogni mille abitanti. A livello di ripartizione i tassi distinti per genere confermano quanto già osservato per il complesso delle persone e anche qui la Campania riesce a guidare tutte le classifiche: a livello regionale, infatti, i tassi degli uomini protestati sono più alti in Campania (1,8 ogni mille abitanti), mentre i valori massimi per le donne si hanno in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia (0,9).
NELLA REGIONE GLI IMPORTI MEDI PIÙ ALTI DEI PROTESTI. Se poi passiamo a vedere quanto “valgono” i protesti, scopriamo una realtà che per i campani è ancora più amara: la regione registra i valori medi di gran lunga più elevati d’Italia. Se nel 2022 l’importo medio per persona protestata in Italia è stato pari a 1.104 euro (+5,3% rispetto al 2021), in Campania è stato di 1.509 euro: una differenza di quattrocento euro in più che pone la regione in cima alla poco invidiabile classifica nazionale. I valori, infatti, a livello di ripartizione geografica di residenza del protestato, variano fra gli 854 euro nel Nord-est e i 1.293 euro al Sud e, a livello regionale, fra i 480 euro del Trentino Alto-Adige (453 euro la Provincia Autonoma di Trento e 521 euro quella di Bolzano), seguito da Valle d’Aosta (627 euro), Liguria (717 euro) e Friuli Venezia-Giulia (771 euro), Sardegna (1.424 euro), Lazio (1.359 euro) e Basilicata (1.345 euro).
LA REGIONE È TERZA PER NUMERO DI IMPRESE PROTESTATE. Vanno male in Campania anche le imprese: il numero di quelle che non riescono a pagare è infatti sensibilmente superiore alla media. In particolare, il Sud e le Isole segnano il primato anche per quanto riguarda l’alto tasso di imprese protestate, entrambi con 7,7 ogni mille attive nell’anno precedente (anche nel 2021 il Sud e le Isole registravano, rispettivamente, i tassi più alti, con i valori 9,8 e 9,1). Tutte le regioni del Mezzogiorno hanno tassi più elevati rispetto alla media nazionale: quello maggiore in Calabria (11,7), seguita dalla Sicilia (8,8) e dalla Campania (8,5).
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