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Edilizia pubblica, Medici: lotta per un contratto giusto

Edilizia pubblica, Medici: lotta per un contratto giusto

NAPOLI. «Lo sciopero nazionale del 20 febbraio indetto da Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto dei lavoratori dell’Edilizia Residenziale Pubblica vede la Campania mobilitata a sostegno della lotta per una piena valorizzazione professionale ed economica del personale, con incrementi economici adeguati a tutelare i salari, il cui potere d’acquisto è stato pesantemente indebolito dall’inflazione di questi anni». Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica regionale, esprime «preoccupazione per l’emergenza abitativa in crescita in tutta Italia, a partire dai territori meridionali dove spesso rappresenta l’unica possibilità per dare un tetto a decine di migliaia di famiglie» e respinge le posizioni della parte datoriale che dice no al contratto con la motivazione che le risorse servono per la manutenzione e la messa in sicurezza delle case popolari.

«Sono dichiarazioni – dice il segretario generale della categoria – che restituiamo al mittente per il subdolo tentativo di inscenare una guerra tra poveri tra i lavoratori dipendenti e gli inquilini. A ciascuno di essi vanno garantiti i diritti, agli assegnatari quelli ad una abitazione dignitosa, agli addetti un incremento economico giusto, visto che il contratto è scaduto da oltre due anni. Mettere l’un contro l’altro i cittadini che hanno problemi di abitazione e quelli che lavorano per offrire ad essi i necessari servizi residenziali – conclude Medici - è inaccettabile ed ingiustificato, soprattutto per una società che ha posto la coesione sociale al centro degli obiettivi di governo di un Paese avanzato e moderno come il nostro».

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