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09 Febbraio 2024 - 09:39
NAPOLI. Un 2023 “grigio” per le città campane per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico. Un anno con qualche luce e molte ombre. La lotta allo smog è ancora in salita secondo il nuovo report di Legambiente “Mal’ Aria di città 2024”, redatto nell'ambito della Clean Cities Campaign. Il report di Legambiente ha analizzato i dati del 2023 nelle città campane,sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). Su 23 città campane monitorate, sette non hanno rispettato il limite previsto per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera inferiore a 50 microgrammi per metro cubo (μg/mc), ma ben l’89% delle città mostra medie annuali del PM10 superiore ai limiti che entreranno in vigore nel 2030. Va peggio per PM2.5, dove su 20 città campane il 95% mostra concentrazioni medie annuali di PM2.5 al di sopra degli obiettivi al 2030.
Migliore la situazione per quanto riguarda NO2, ma il 65% mostra concentrazioni medie annuali di NO2 al di sopra degli obiettivi al 2030. Nel dettaglio nel 2023 sono state sette le città campane monitorate a non rispettare il limite previsto per il PM10 di 35 giorni. In testa alla classifica c'è Acerra, con 89 giorni di sforamento registrati nella centralina posizionata nella zona industriale, seguita da San Vitaliano ( Scuola Marconi) con 74 giorni e Volla (Via Filichito) con 59 giorni. Sopra i 35 giorni troviamo anche Aversa (Scuola Cirillo) con 46 giorni, Teverola (Via S.Lorenzo),Napoli (Ospedale Pellegrini) e Casoria (Scuola Palizzi) con rispettivamente 44,36 e 36 giorni.
È da evidenziare come Acerra e San Vitaliano, in provincia di Napoli superano abbondantemente Frosinone che con 70 giorni conquista a livello nazionale la “maglia nera”delle città fuorilegge. Per quanto riguarda il PM2.5 sono state considerate 20 città in Campania e solo San Vitaliano con una media del 26,7 μg/mc supera il valore previsto dalla legge. Volla, Casoria e Acerra con 21 μg/mc si avvicinano al limite. Tra i capoluoghi di provincia le situazioni più critiche si registrano ad Avellino e Benevento. Per NO2 sono state considerate 23 città in Campania. Solo Teverola supera il valore normativo di riferimento di 40 μg/mc ma si avvicina molto Napoli (38 μg/mc), Acerra (29,8 μg/mc) e Aversa (28,3 μg/mc).
monitorare la situazione di Napoli, che è passata dai 37 μg/mc del 2019 ai 38 μg/mc attuali, passando per un minimo di 28 μg/mc e 24 μg/mc nel 2020 e nel 2021 (gli anni più stringenti dalle misure previste per il Covid). «Ancora una volta l'obiettivo di avere un'aria pulita nei centri urbani della nostra regione rimane un miraggio, come dimostra la fotografia scattata dal nostro rapporto Mal'Aria di città, dichiara Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania, I dati del 2023 ci dicono che il processo di riduzione delle concentrazioni è inesistente o comunque troppo lento con situazioni in alcuni comuni come San Vitaliano, Acerra e Volla ormai croniche ed emergenziali.
Eppure, le fonti sono note così come sono disponibili e conosciute le azioni e le misure di riduzione delle emissioni, ma continuiamo a registrare ancora forti e ingiustificati ritardi nel promuovere soluzioni trasversali. Serve quindi un cambiamento radicale, attuando misure strutturali ed integrate, capaci di impattare efficacemente sulle diverse fonti di smog».
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