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07 Marzo 2024 - 12:16
Dalla Campania si leva un altro “no” all’autonomia differenziata come è prevista dal testo in discussione alla Camera dei Deputati, ed è un no pesante, che vede una inedita alleanza tra le diverse rappresentanze: quella sociale, con la Cisl Funzione Pubblica e una religiosa, con la Conferenza Episcopale regionale. Tutte e due d’accordo, e con essi il giornalista Marco Esposito e l’avvocato giuslavorista Mimmo Carozza, presenti al dibattito, a sostenere che «il disegno di legge allarga il divario tra Nord e Sud, e periferizza ancora di più le regioni meno ricche, mettendo a rischio i servizi pubblici fondamentali, a partire dalla sanità».
A confronto il padrone di casa Lorenzo Medici, leader locale della federazione e il segretario nazionale Angelo Marinelli con mons. Antonio Di Donna, presidente della Cec e vescovo di Acerra, e i due esperti di settore. Medici chiarisce subito che il “no” non è a prescindere.
«Sull’autonomia – dice – possiamo parlarne per individuare le modalità migliori, ma si parte da una priorità. Devono essere finanziati i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Senza queste risorse non si va da nessuna parte, perché uno Stato che non garantisce i servizi minimi non è uno Stato. Bisogna prima procedere agli stanziamenti, superando la spesa storica che tanti guasti e tante divisioni ha prodotto in questi decenni e mantenendo il principio costituzionale intoccabile della solidarietà tra le diverse aree del Paese, poi si discute. E il sindacato è pronto a riflettere con gli altri su soluzioni in grado di assicurare una maggiore crescita per tutti».
Concetto ribadito da Marinelli, che sottolinea la necessità di «rafforzare l’unità nazionale e garantire l’equilibrio fra gli obiettivi di solidarietà, coesione e sussidiarietà».
Il vescovo Di Donna ricorda che «la Costituzione prevede l’autonomia, ma in una cornice unitaria, che è il contrario di un Paese arlecchino» e rilancia il «federalismo solidale, unica strada per mettere assieme i due principi fondamentali, ovvero la sussidiarietà e la solidarietà, mentre questa legge, se passa, risolverà in via definitiva la questione meridionale eliminando il Sud per eutanasia».
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