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Pil, la Campania traina il Sud

Pil, la Campania traina il Sud

Svimez prevede che nel 2024-2025 la regione crescerà dell’1,85%: sarà prima nel Mezzogiorno

NAPOLI. Investimenti ed export garantiranno alla Campania un biennio di crescita importante. Quest’anno e nel 2025 il Prodotto interno lordo della regione dovrebbe crescere in maniera cumulata dell’1,85%, con un’accelerazione più decisa il prossimo anno.

LA CAMPANIA TIRA LA CRESCITA DEL SUD. Un dato che porrà la Campania nel ruolo di locomotiva in grado di trainare l’intero Mezzogiorno, visto che nel biennio 2024-2025 nessun’altra regione della macroarea riuscirà a fare meglio. Le previsioni sono contenute nell’ultimo rapporto Svimez sulle Regioni, dove viene evidenziato che la dinamica del Pil poggia in primis su due componenti: la spesa delle famiglie (essenzialmente quella in servizi) e della Pubblica amministrazione, mentre sul lato degli investimenti sarà decisivo riuscire a spendere i soldi del Pnrr. In base alle previsioni dell’istituto presieduto da Adriano Giannola (nella foto), infatti, la Campania è destinata a crescere dello 0,75% quest’anno per poi arrivare ad una variazione del Pil decisamente più significativa nel 2025 a +1,1%. Soltanto la Puglia in questo lasso di tempo riuscirà a tenere il passo, con un +1,6% nel biennio considerato.

CRESCITA SUPERIORE ALLA MEDIA. La Campania è destinata quindi a crescere decisamente al di sopra della media cumulata dell’intero Mezzogiorno, che si fermerà all’1,3% contro l’1,85% della regione. Basilicata, Calabria e Molise, sempre secondo le previsioni Svimez, dovrebbero essere interessate invece da saggi di crescita del prodotto comparativamente minori. Sicilia e Sardegna invece, si collocano in posizione intermedia tra Campania e Puglia, da un lato, e le tre regioni appena dette dall’altro. «Per certi versi aggiunge Svimez questo risultato costituisce una novità positiva in quanto spesso Sardegna e Sicilia hanno incontrato non poche difficoltà a seguire il pattern dell’intero Mezzogiorno». Ovviamente è destinato a restare tutto il divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud. In particolare, spiega ancora Svimex, il Nord-Ovest, seppure in misura assai lieve, risulta l’area destinata ad essere la più dinamica con un Pil comulato che si attesterà a +2,1%.

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