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Ecomafie, un virus incurabile

Ecomafie, un virus incurabile

SUCCIVO. Il “virus” dell’ecomafia non si arresta né conosce crisi. Negli ultimi cinque anni in Campania sono 23.037 i reati contro l’ambiente, con 20.543 persone denunciate, 183 persone arrestate e 7.888 sequestri effettuati. La maggior parte dei reati sono concentrati nelle province di Napoli e Salerno: in particolar modo in questi ultimi cinque anni, il 32 per cento dei reati contro l’ambiente pari 7.399 sono concentrati nell’area metropolitana napoletana mentre il 18 pari 4.227 nella provincia salernitana. A spartirsi la torta, insieme a imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati circa 80 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare. È questa la fotografia della Campania scattata dal Rapporto Ecomafia 2023 con i nuovi dati degli ultimi cinque anni di criminalità ambientale presentato a Succivo, sede operativa del circolo Legambiente Geofilos e della Cooperativa Terra Felix oggetto negli ultimi mesi di atti intimidatori.

IL CICLO DEI RIFIUTI. Le piaghe da sanare come dimostrano i dati dei reati degli ultimi cinque anni, il ciclo dei rifiuti resta il settore maggiormente interessato dai fenomeni più gravi di criminalità ambientale: dal 2018 sono 8.461 i reati contestati, con 8.307 persone denunciate, 118 arresti e 4.343 sequestri. La provincia di Napoli, con 2.308 reati e 2.629 persone denunciate risulta la provincia più colpita, seguita da quella di Caserta con 1.156 reati, e 956 persone denunciate. La Campania continua a bruciare di rifiuti. Dal primo censimento avviato da Legambiente nel 2013 al 30 aprile 2023 gli incendi ai vari tipi di impianti di gestione di rifiuti in Campania sono stati 177, seconda regione d’Italia dopo la Sicilia.

LA PIAGA DEL CEMENTO. La Campania si conferma capitale del cemento connection con 7.360 reati accertati dal 2018 con 7.694 persone denunciate, 33 persone arrestate e 1.554 sequestri effettuati. L’Irpinia con 1.922 reati e 1.934 persone denunciate si conferma in testa alla classifica provinciale, seguita da quelle di Napoli con 1.702 reati e Salerno (1.491). In Campania dal 2004 al 2022 il numero delle demolizioni eseguite è del 13,1 per cento (pari a 3.107) dei 23.635 immobili abusivi per i quali è stato stabilito l’abbattimento da parte dei 110 Comuni che hanno risposto in maniera completa al monitoraggio civico promosso da Legambiente. Secondo l’ultimo rapporto sul Benessere equo e sostenibile) dell’Istat, secondo le stime elaborate in collaborazione con il Cresme, la situazione in Campania rimane “insostenibile”, con 50,4 abitazioni costruite illegalmente ogni 100 realizzate nel rispetto delle regole. La provincia con il migliore rapporto tra ordinanze emesse ed eseguite dai comuni del suo territorio è quella di Benevento (32 per cento) con 462 ordinanze emesse e 148 demolizioni eseguite. Seguono quella di Avellino, con 1.695 ordinanze di demolizioni emesse e 516 eseguite pari al 30,4 per cento, e Salerno con rispettivamente 4.864 e 686 (14,1). Chiudono Caserta con 887 ordinanze di demolizioni e 116 eseguite (13,1) e Napoli rispettivamente con 15.727 e 1.641 eseguiti pari al 10,4.

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