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21 Aprile 2024 - 08:00
NAPOLI. L’obiettivo è ambizioso: avere entro tre anni la nuova sede alla Regione, Palazzo Campania, nell’ex scalo merci delle Ferrovie nell’area di piazza Garibaldi. «Dobbiamo risparmiare 15 milioni di fitto all’anno. A qualcuno dispiacerà. Ma se ne farà una ragione...». Il governatore Vincenzo De Luca annuncia la pubblicazione del bando sul progetto di Porta Est, nato dall’accordo con Comune di Napoli e Ferrovie dello Stato, e taglia corto sui malumori arrivati dal Palazzo San Giacomo, riportati da Il Mattino, per il mancato invito alla conferenza stampa: «Siamo la Regione Campania e presentiamo quello che facciamo noi, altri lo faranno per la loro parte. Non curiamo la parte psicoanalitica...». Ma che ci sia freddezza con Palazzo San Giacomo tra le parti lo testimonia anche il fatto che citando la collaborazione che c’è stata tra tutti i soggetti coinvolti, De Luca ringrazi «in particolare» le Ferrovie dello Stato. Resta la distanza, comunque, con fonti di Palazzo Santa Lucia che sottolineano come l’invito al Comune fosse stato fatto e la smentita da ambienti del destinatario. Riguardo al progetto, nel quale sono inseriti anche un Parco urbano e un parcheggio interrati, oltre agli interventi già avviati da Eav per cento milioni per la copertura del fascio di binari di Porta Nolana («la gara è già stata fatta, c’è stato un ricorso al Tar e a giorni attendiamo la decisione per riprendere i lavori» dice De Luca), il costo, dice il presidente della Regione, «sarà di un miliardo, già oggi siamo a 700 milioni». Con la pubblicazione del bando si avvia la fase progettuale che si dividerà in due fasi: la prima nella quale si selezioneranno le idee progettuali («vogliamo lascia a Napoli un segno di architettura contemporanea sull’esempio di Berlino, Londra, Barcellona, Valencia») e la seconda nella quale gli autori delle prime cinque classificate avranno il compito di redigere il masterplan. L’idea è quella di completare tutto il procedimento entro la fine dell’anno per poi procedere all’aggiudicazione dei lavori: «Per la nuova sede della Regione si lavorerà su tripli turni e concludere tutto in tre anni. Ce la possiamo fare, abbiamo in mente quanto fatto già a Milano». Nel nuovo palazzo andranno quasi tutti gli uffici e anche le sedi di alcune aziende sparse per il mondo. Così avremo anche un rapporto più funzionale». La sede di Palazzo Santa Lucia conserverà le funzioni di rappresentanza istituzionale e ci saranno anche due sale congressuali per iniziative culturali. Ma il progetto si compone di altre due opere: il collegamento diretto dell’autostrada con la cittadella regionale («in questo modo eviteremo di ingolfare l’entrata alla città» sottolinea De Luca); un collegamento, per una spesa di 30 milioni, tra Palazzo Campania e il centro direzionale: «In questo modo riprenderemo una vecchia idea progettuale mai realizzata». Nel piano della Regione per Napoli ci sono anche altri interventi: quelli sullo stadio Collana, con una spesa di cinquanta milioni di euro, dove il 13 maggio ci sarà l’inaugurazione delle palestre, della nuova pista di atletica e del terremo di gioco, e a settembre quella delle piscine; il nuovo Santobono, con un investimento di 300 milioni di euro; Palazzo Penne, sede della Casa dell’architettura e del design e la riqualificazione del Conservatorio di San Pietro a Majella. De Luca, poi, a margine della conferenza stampa torna sulla questione dei fondi sviluppo e coesione: «L’auspicio è chiudere questo autentico calvario nel giro di poche settimane. Parliamo di sei miliardi di euro che servono, tra l’altro, per le vie di fuga dei Campi Flegrei e le iniziative culturali che ora sono bloccate e sulle quali Fitto sbaglia quando dice che non si finanziano con i fondi sviluppo e coesione. È vero che si finanziano con il programma complementare, ma il ministero che ha detto che non si approva questo se non contemporaneamente con le risorse Fsc». Infine, sull’ipotesi di un prolungamento del commissariamento del Pd in Campania: «Sono un osservatore esterno, sono scaduti i termini del vecchio commissario, quel bell’uomo di Misiani. Ma inutile chiedermi queste cose. A me interessa aprire cantieri e creare lavoro, non la politica politicante».
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