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22 Aprile 2024 - 17:12
Casalesi infiltrati negli appalti del Pnrr: scatta un sequestro d'urgenza. La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d'urgenza del PM emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia a carico di un'azienda impegnata in appalti pubblici.
Il provvedimento è stato adottato nell'ambito di un'indagine recentemente avviata nei confronti di imprenditori della provincia di Caserta accusati di aver fittiziamente intestato le quote e la rappresentanza della società, impegnata nel settore dell'edilizia pubblica, al fine di preservare interessi economici di soggetti attualmente imputati poiché ritenuti contigui al clan dei Casalesi, fazione Zagaria.
In particolare, i tempestivi accertamenti delegati alla DIA dalla Procura di Napoli hanno consentito di acquisire gravi indizi sull'ipotesi che una società, formale aggiudicataria di nuovi appalti pubblici, sia in linea di assoluta continuità, coltivandone le attività e le finalità, con un'altra precedente società, di cui è evidentemente il clone, già sottoposta a sequestro nell'ambito di precedenti procedimenti penali, in quanto ritenuta strumentale agli obiettivi economici ed imprenditoriali del sodalizio denominato clan dei casalesi, fazione Zagaria.
Secondo gli investigatori, la nuova società avrebbe adottato una diversa veste solo formale, con nuovi soci e nuovi amministratori, adottando diversi artifici, al fine di aggirare la normativa antimafia e sottrarsi a possibili misure di prevenzione, quali la fissazione di una sede legale a Roma risultata solo fittizia. La stessa società, peraltro, è risultata aggiudicataria di 5 appalti pubblici, 3 dei quali finanziati con fondi Pnrr, in diverse aree delle province di Napoli e di Caserta.
L'azienda della provincia di Caserta, colpita dal provvedimento di sequestro eseguito dalla Dia, era già sottoposta a sequestro. Secondo quanto si apprende, ora il suo amministratore giudiziario è indagato per non aver adottato gli strumenti di controllo per la gestione dei mezzi e delle attività che erano stati affidati alla sua custodia e vigilanza, anche per consentire la corretta esecuzione di un appalto che era già in carico a quell'impresa, consistente nella ristrutturazione per il riutilizzo ai fini sociali di un bene confiscato alla camorra.
Il procedimento penale nell'ambito del quale la Procura di Napoli ha disposto il sequestro trae origine da elementi raccolti a seguito dei controlli effettuati nel corso di accessi disposti dal Prefetto di Napoli presso i cantieri di appalti pubblici nell'area metropolitana napoletana, eseguiti dal Gruppo interforze costituito presso la Prefettura in seno al quale la Dia, sulla scorta degli accertamenti preliminarmente svolti, seleziona gli interventi da porre in essere in via prioritaria. Il sequestro di oggi, quindi, si inserisce in un quadro di coordinamento tra attività preventiva di controllo coordinata dal Prefetto Michele di Bari ed attività giudiziaria diretta dal Procuratore Nicola Gratteri.
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