Cerca

Autonomia, De Luca: «Disastro sui Lep»

Autonomia, De Luca: «Disastro sui Lep»

NAPOLI. «Fitto si presenta come un seminarista, sempre buono. Sembra quasi che i cattivi, quelli aggressivi, siamo noi». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento alla Stazione Marittima di Napoli nel corso di un convegno su trasporto pubblico locale e autonomia differenziata, non rinuncia a lanciare l’ennesia stilettata al ministro per il Sud. «Ci sono - dice - 200 miliardi di piano Pnrr nelle mani di Fitto, il Fondo Sviluppo e Coesione nelle mani di Fitto, il programma complementare, la Zes unica, il fondo perequativo, sia pure svuotato, nelle mani di Fitto: questo è come Churchill, Camillo Benso di Cavour. Con lui l’Italia affonderà nella palude burocratica da qui a qualche mese, ci stiamo già dentro». Poi una bordata sul ddl per l’autonomia differenziata: «Hanno deciso di andare avanti ma i Lep si faranno tra due anni, quindi andiamo avanti con la spesa storica. Hanno detto che poi, tra dieci anni, facciamo un bilancio e se le cose non sono andate bene torniamo indietro. Neanche nell’Africa subsahariana funziona così uno Stato». E poi: «Abbiamo deciso che l’autonomia dovesse partire dai Lep, quindi aspettavo la definizione dei lep. Hanno costituito una Commissione che io ho chiamato il “sinedrio”, 60 luminari. Alla fine i Lep sono scomparsi e quindi la perequazione tra Nord e Sud come la facciamo? Il divario di infrastrutture e servizi ai cittadini come lo recuperiamo senza oneri aggiuntivi per lo Stato?. Al Sud non abbiamo ancora capito bene quanto grande sia il pericolo legato a questa ipotesi. Diventa complicato spiegare alcune situazioni anche perché riemerge questa vocazione del Sud al vassallaggio politico, a fare i maggiordomi, a fare atto di omaggio a chi ha il potere». De Luca segnala rischi per i trasporti: «In Campania siamo usciti da una stagione infernale anche con investimenti, ma è chiaro che in questa fase siamo in affanno. Con l’autonomia noi rischiamo un taglio di 180 milioni di euro, in termini percentuali. Ci rimetteremmo il 3 per cento come la Puglia e altre regioni. Dal primo gennaio avremo una situazione davvero drammatica e non si è capito che se va avanti questa storia dell’autonomia noi siamo in ginocchio». Il presidente della Regione Campania aggiunge: «Bisogna combattere, dovremo andare a Roma a fare i cortei, per spiegare cose che le persone perbene e normali sanno. Non chiediamo nulla di particolare semplicemente i nostri diritti e quel tanto di sensibilità che è prevista dalla nostra costituzione quando è scritto che dobbiamo recuperare i divari e garantire stessi diritti a tutti i cittadini dal Piemonte alla Sicilia»..Capitolodecontribuzione: «Se va avanti questa cosa siamo di fronte all’attacco più pesante al Sud, perché era una misura strutturale e generale valida per tutti gli assunti nel Mezzogiorno. Dal mio punto di vista bisogna fare una trattativa con l’Europa per renderla permanente questa misura, non per eliminarla. Altrimenti qui un imprenditore non ha ragioni per investire. E penso all’esperienza della Zes, in cui si è fermato tutto dopo la riforma. Quello che si è messo in movimento sono le Zone logistiche semplificate, che sono previste per il nord. Quelle vanno avanti». E circa l’intenzione di Fitto di aprire un negoziato con la Commissione europea, il numero uno di Palazzo Santa Lucia è chiaro: «Non ho capito cosa abbiamo detto, niente di quello che dice è chiaro. Noi sentivamo delle voci sulla decontribuzione che veniva eliminata nella trattativa con le Corte. Non sappiamo niente, come non conosciamo i testi scritti, non conosciamo i decreti, non conosciamo le carte del Pnrr, non conosciamo niente».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori