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16 Maggio 2024 - 08:48
«Dobbiamo mantenere toni bassi, ora l’accordo per partire con i progetti». Polemico con Manfredi su Bagnoli
NAPOLI. Il giorno dopo la sentenza sulla diatriba riguardante l’Accordo di coesione che impone al Governo di firmarlo entro 45 giorni, il clima è quello di distensione: «Dobbiamo mantenere toni molto bassi, siamo interessati all’iter amministrativo che il Governo deve concludere come aveva detto il Tar ed è stato confermato dal Consiglio di Stato. Paliamo di risorse della Regione e il piano va concordato con noi. Si può lavorare con serietà e con concretezza, se si ha voglia». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della presentazione del nuovo Centro ustioni pediatriche all’ospedale Santobono di Napoli, è chiaro: «Penso che sia giunto il momento per firmare questo Accordo di coesione che vale 6 miliardi di euro. È passato inutilmente già un anno, abbiamo perso anche troppo tempo». Il ministro Raffaele Fitto, dopo la sentenza, ha chiarito che le cose non cambiano di molto. «È un ottimista, lasciamo perdere, pensiamo alle cose serie e alle migliaia di imprese, cittadini, mondo della cultura che sta aspettando da un anno che si sblocchino queste risorse che, lo ripeto ancora, appartengono alla Regione» taglia corto il governatore.
LA QUESTIONE BAGNOLI. Altro capitolo connesso al Fondo di coesione è quello di Bagnoli: «Bisognerebbe fare una battaglia per impegnare le quote nazionali, visto che parliamo di un sito di interesse nazionale, anziché sprecare risorse che poi finiscono per sottrarre possibilità per i Comuni dell’area metropolitana di Napoli». Poi, replicando sulla questione posta da Fitto riguardo la necessità di rimodulare il fondo alla luce del progetto per l’area ex Italsider, De Luca sottolinea che «il Consiglio di Stato ha detto il contrario. Quello che è chiaro è che si firma con la Regione. Su Bagnoli faremo un’iniziativa ad hoc per spiegare che è una grande truffa». E a chi gli chiede se abbia parlato con il Commissario di governo per Bagnoli, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il numero uno di Palazzo Santa Lucia taglia corto: «Non ho parlato con nessuno e nessuno ha avuto una buona educazione di parlare con me. E la cosa è un po’ bizzarra, visto che parliamo di fondi della Regione».
I PROGETTI. De Luca ricorda che la Regione ha presentato «l’11 ottobre il Piano di sviluppo della Campania che prevede grandi infrastrutture, iniziative per la cultura, per le strade che non sono finanziate dal Pnrr e prevede risorse per grandi ospedali come gli Incurabili e il piano di rigenerazione di piazza Garibaldi. Per gli Incurabili è previsto un investimento di 100 milioni. Appena firmiamo l’Accordodi coesione parte la gara e siamo pronti anche per questo ospedale».
IL CASO LIGURIA. Il presidente della Regione Campania ricorda come «nel campo della sanità abbiamo autentiche eccellenze nonostante 15mila dipendenti in meno e 200 milioni che ci vengono sottratti ogni anno. È emersa in un’indagine in corso in questi giorni in una regione del Nord il fatto che si falsavano i dati degli anziani ricoverati per rubare più vaccini sulla pelle della Campania». Riferimento, quest’ultimo, all’inchiesta in Liguria che ha portato ai domiciliari il governatore Giovanni Toti. «A gennaio del 2021, quando decidemmo le priorità nel riparto dei vaccini, la Campania diede il via libera in un minuto per inviarli dove c’è la popolazione più anziana, a condizione che poi per l’inizio dellanno scolastico si invertisse il criterio mandandoli prima dove c’era la popolazione più giovane, ovvero da noi. Ho dovuto combattere contro il mercato nero dei vaccini per farli arrivare qui... Siamo in una Paese senza regole, dove è tutto un mercato nero» attacca lo “sceriffo”.
L’APPELLO CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Infine, De Luca invita «i cittadini di Napoli, della Campania e del Sud a mobilitarsi contro l’autonomia differenziata. Non bisogna dormire perché non ci regaleranno nulla. Se non combattiamo, ci calpesteranno». E ancora: «Il presidente della Regione potrebbe vivere meglio di tutti tra cerimonie e pubbliche relazioni. Ma nella vita bisogna pure scegliere che diavolo fare, tanto alla fine arriveremo lì tutti quanti. Bisogna scegliere se vivere con dignità, con onore e anche con gratificazione, atrasmettendo alle giovani generazioni valori di dignità, di coraggio, oppure vivere da ectoplasmi e da maggiordomi». Infine: «Ognuno faccia la sua scelta ma se non combattiamo l’autonomia differenziata finiremo massacrati, perché al Nord le Regioni avranno disponibilità finanziarie come nessuna del Mezzogiorno d’Italia. E questo consentirà loro di avere la possibilità di fare contratti integrativi, ad esempio per la scuola e la sanità, e investimenti. Tutte cose che noi non potremo fare».
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