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De Luca: «Da Meloni volgare performance studiata a tavolino, premier a sua insaputa»

De Luca: «Da Meloni volgare performance studiata a tavolino, premier a sua insaputa»

«Stavolta, ma anche prima, ha fatto tutto da sola, il presidente del Consiglio. Ha fatto tutto lei». Lo dice, in diretta su Facebook, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca tornando su quanto accaduto martedì a Caivano.

«Nel momento in cui il presidente della Regione Campania era andato ad accoglierla, a darle il benvenuto, ha ritenuto di proporsi con una performance un po' volgare, studiata a tavolino. Non avevamo percepito la genialità di questa operazione di comunicazione politica, ce la potevamo risparmiare», spiega De Luca, evidenziando come usare l'appellativo «stronza» sia stato «un autogol ovviamente per la Meloni, ma devo dire - ancora il governatore campano - che si è confermata a Caivano una sensazione di inadeguatezza del nostro presidente del Consiglio».

«Abbiamo avuto la conferma - insiste De Luca - che l'onorevole Meloni è presidente del Consiglio a sua insaputa. Non se ne è ancora accorta e nessuno le ha ancora spiegato che nella funzione di capo del governo rappresenta l'Italia e gli italiani tutti, non una parte politica. Si trova in una istituzione che è un po' diversa da una sezione di partito».

CELEBRAZIONI MATTEOTTI. «La celebrazione per Giacomo Matteotti è stata bella, carica di commozione. Peccato che accanto al presidente della Repubblica era seduto il presidente della Senato La Russa che credo abbia conservato religiosamente per anni il busto di Mussolini, cioè il mandante dell'assassinio di Matteotti» ha detto De Luca.

«MELONI FACCIA PURE TELEPIPPE MA NON SCAPPI DA CONFRONTO». «Il premier non si confronta con nessuno, parla da sola, non offre al mondo dell'informazione la possibilità di fare domande». Lo sottolinea il presidente della Regione. «In media - racconta - credo di andare in giro per il territorio regionale tre volte a settimana per inaugurare opere o per aprire i cantieri. Ogni volta che vado in giro mi trovo di fronte una decina o una quindicina di giornalisti che mi fanno domande di tutti i tipi. E rispondo. Ho una media di confronto stampa di tre volte alla settimana. Quando ho fatto un commento sulla performance di Caivano dell'onorevole Meloni ero all'ospedale Cardarelli, dove mi hanno avvicinato una decina di giornalisti… Si fa così…».

«Puoi fare Telemeloni, Telepippe, ma - sintetizza De Luca - almeno una volta alla settimana, una volta al mese, presentati in maniera libera di fronte ai giornalisti che possono farti tutte le domande che vogliono. Qualcuna corretta, qualche altra sgangherata, ma ti presenti al confronto pubblico, senza scappare». 

«MELONI INVENTA ATTACCO SESSISTA». «Dopo la figuraccia di Caivano, Meloni si è inventata un altro film e se n'è uscita fuori con un'altra invenzione, un'altra genialata dei suoi responsabili della comunicazione che le suggeriscono di fare delle mosse disastrose per riparare le quali il presidente del Consiglio fa disastri ancora più gravi. Per riparare l'episodio francamente penoso di Caivano, si è inventata che ha subito un attacco sessista. Ancora una volta fa tutto lei con le sue mani. Non so che film abbia visto, ma la cosa diventa francamente imbarazzante».

«Meloni - ha aggiunto De Luca - si è presentata sulla scena politica come una donna dura e di temperamento, che riusciva a governare anche l'altra metà del mondo, i maschi oppressori. L'onorevole Meloni si è insediata dicendo di chiamarla al maschile, come la lady di ferro, ha preso in giro per anni le battaglie del mondo femminile e femminista. A questo punto la donna dura e di temperamento si nasconde dietro il femminismo, chiede aiuto e diventa una povera donna vittima del sessismo. Tutto inventato. Se c'è una persona che non può parlare di dignità delle donne e di tutela delle donne, questa persona è l'onorevole Meloni, per quello che non ha fatto, per le donne e le famiglie, e per quello che ha fatto, che è peggio. Vorrei dire all'onorevole Meloni: lasci perdere le donne. Lei con l'universo femminile non c'entra niente, con i diritti delle donne non c'entra niente». 

«QUANDO FIRMI ACCORDO DI COESIONE CON LA CAMPANIA?». «Io ho criticato il presidente del Consiglio per ragioni politiche. La donna non c'entra nulla. Ho espresso la mia critica per l'incapacità di governo della Meloni e del suo governo, e per l'inadeguatezza manifesta nelle sue funzioni di presidente del Consiglio. Ho criticato e critico l'onorevole meloni per il fatto che i fondi sviluppo e coesione sono bloccati da un anno. La critico per la Zes unica meridionale, che dopo 6 mesi non ha mosso una foglia. Critico perché non fanno nulla per la sanità pubblica. Per tranquillità del presidente del Consiglio le comunico che da oggi in poi ridurrò la mia comunicazione a una sola domanda: quando firmi l'accordo di coesione con la Regione Campania?».

«È la domanda - ha proseguito De Luca - che sto rivolgendo da mesi al ministro Fitto, il quale ci ha raccontato che hanno chiuso gli accordi con 16 o 17 Regioni, il che è un'aggravante, non un'attenuante. La Campania doveva essere la prima a firmare. Rivolgo un invito a Meloni: facciamo un bel dibattito pubblico sui fondi di coesione e sull'attività della Campania, le spiego quanti primati ha raggiunto la Campania e lei non lo sa. Io non sono candidato alle europee, non ci sono problemi di par condicio, non si prende collera nessuno. Parliamo del Sud, della coesione, della sanità».

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