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Fondi Ue, De Luca torna in pressing

Fondi Ue, De Luca torna in pressing

NAPOLI. «Ci auguriamo che passate le elezioni si decidano a firmare l’accordo di coesione in Campania». Vincenzo De Luca rilancia sulla necessità di siglare col Governo l’intesa che sbloccherebbe quasi 6 miliardi di fondi Ue di Sviluppo e coesione. «Attendiamo che dopo le elezioni il Governo si decida a darci la data per siglare l'accordo per i fondi sviluppo e coesione. Abbiamo perso un anno», ribadisce il governatore della Campania. Che poi torna ad attaccare il ministro per il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, che «ha detto che il problema non è il tempo ma il merito. Ministro Fitto - incalza De Luca - , il tempo è decisivo per aprire i cantieri, altrimenti i costi aumentano. Abbiamo avuto un aumento dei costi da realizzare di quasi il 30%».

ATTACCO SULLE LISTE D’ATTESA. Poi il governatore boccia il decreto per l’abbattimento delle liste d’attesa in sanità: «Su questo progetto - dice il governatore nel corso della sua tradizionale diretta Facebook settimanale - non c’è un euro stanziato, tranne che 500mila euro per il 2024 e 1,5 milioni per il 2025 per pagare chi farà parte dell’organismo di controllo istituito dal Governo. C’è già l’Agenas ma facciamo un nuovo comitato, invece di riversare i dati sulla piattaforma digitale dell’agenzia».

I DIRIGENTI DELL E ASL PRODURRANNO CARTE. Altro aspetto del decreto che non convince De Luca è il fatto che «si prevede che le Asl debbano rispondere in 15 giorni a tutti i rilievi di inefficienza fatti dai singoli cittadini, quindi i dirigenti Asl saranno impegnati a produrre carte invece che dare servizi a cittadini, il nostro è l’unico Governo d’Europa che complica tutti i percorsi burocratici».

SOCIAL CARD TRUFFA MEDIATICA. Anche la social card «annunciata a poche ore dal voto è l’ennesima illusione, una truffa mediatica di cui, come tutte le misure di questo tipo, si prevede l’attuazione fra 4-5 mesi per meno della metà dei beneficiari».

«MIGRANTI, LA REGIONE NON C’ENTRA». Infine la questione degli ingressi illegali di migranti nel territorio campano, tema rilanciato dalla premier Meloni quattro giorni fa anche con un esposto alla Procura nazionale antimafia e sul quale la Procura di Napoli sta già indagando: «Rispetto al flusso dei migranti la Regione Campania non c’entra niente - sottolinea De Luca - tutta la competenza è del Ministero dell’Interno, dove c’è da quasi due anni, ma c’era già da molti anni da dirigente, il ministro Piantedosi. Quindi la polemica della Meloni è una sorta di autodenuncia che fa il Governo contro se stesso».

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