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De Luca teme di essere scavalcato da Schlein a sinistra

De Luca teme di essere scavalcato da Schlein a sinistra

Il Governatore: «Pensano di ricattarci con i fondi Ue, ma non ci riusciranno. La Campania non svende la sua dignità»

NAPOLI. Con il suo rinnovato attivismo, Elly Schlein rischia di scavalcare a sinistra Vincenzo De Luca. Anche su una bataglia “storica” del governatore campano come l’autonomia differenziata. Oggi la Schlein sarà in piazza a Roma per la manifestazione contro l’autonomia e il premierato, e anche per questo nei giorni scorsi lo stesso presidente campano non aveva escluso la possibilità di partecipare all’iniziativa, segnando così un netto cambio di passo. Finora “lo sceriffo” non aveva partecipato alle iniziative del Pd sull’argomento, ma ora teme che la segretaria del Nazareno possa sottrargli la bandiera della difesa del Sud, così decide di sparare alzo zero. Ricordata la manifestazione dello scorso 16 febbraio a Roma, contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi europei di sviluppo e coesione, De Luca parla di sindaci trattati come «terroristi».

Proprio in quell’occasione ci fu il famoso fuorionda in cui apostrofò come «stronza» Giorgia Meloni, un insulto che poi avrebbe dato vita ad una lunga polemica che la premier avrebbe chiuso mesi dopo, gelando De Luca a Caivano quando, salutandolo durante la visita nel Comune napoletano, aveva detto il famoso «buonasera presidente, sono quella stronza della Meloni». Ad Avellino, alla presentazione dei 100 nuovi autobus consegnati all’azienda Air, il governatore ieri ha ricordato con toni duri che «avevamo capito allora che Governo avevamo di fronte. Poi sono venute le manganellate agli studenti, i ragazzini di Pisa, poi è venuta l’aggressione nel Parlamento italiano a un parlamentare 5 stelle che stava portando la bandiera tricolore al ministro Calderoni. Non era armato, era solo armato della bandiera italiana e la Meloni ha attaccato il governatore campano -, incredibile a dirsi, ha rimproverato gli aggressori. Cose da pazzi». Poi De Luca ha affermato senza mezzi termini che sarebbe in corso una «guerra contro i ricatti politici del governo Meloni in relazione al piano di sviluppo e coesione della Regione Campania da 6 miliardi di euro. Sono soldi della Regione, non dello Stato italiano». «La verità ha aggiunto è che pensano di ricattarci: la Campania ricatti non ne subirà mai. Mettetevelo in testa».

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