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18 Marzo 2018 - 18:51
Un detenuto per reati di droga non voleva l’ingresso dei cani in cella e con la gamba di un tavolo ha iniziato a colpire gli agenti. Quello Nucleo cinofilo ha riportato una frattura ad una mano con 30 giorni di prognosi mentre l’ispettore è stato refertato con tre giorni di prognosi
SANTA MARIA CAPUA VETERE. Due agenti della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti e feriti da un detenuto algerino durante un controllo antidroga in cella con i cani dell’unità cinofila nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. A denunciarlo il Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, attraverso Emilio Fattorello: «Un detenuto per reati di droga non voleva l’ingresso dei cani in cella e con la gamba di un tavolo ha iniziato a colpire gli agenti. Quello Nucleo cinofilo ha riportato una frattura ad una mano con 30 giorni di prognosi mentre l’ispettore è stato refertato con tre giorni di prognosi». A giudizio di Fattorello «sono necessari interventi, la situazione, a Santa Maria come in altre carceri, peggiora ogni giorno». Donato Capece, segretario generale del Sappe, è solidale con «gli eroi silenziosi del quotidiano con il basco azzurro. I numeri degli eventi critici avvenuti tra le sbarre nel 2017 sono inquietanti: 9.510 atti di autolesionismo, 1.135 tentati suicidi (nel 2016 furono 1.011), 7.446 colluttazioni (che erano 6.552 l'anno prima) e 1.175 ferimenti (949 nel 2016). Questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario “aperto”, con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria».
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