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Santa Maria Capua Vetere, due agenti aggrediti in carcere

Santa Maria Capua Vetere, due agenti aggrediti in carcere

Un detenuto per reati di droga non voleva l’ingresso dei cani in cella e con la gamba di un tavolo ha iniziato a colpire gli agenti. Quello Nucleo cinofilo ha riportato una frattura ad una mano con 30 giorni di prognosi mentre l’ispettore è stato refertato con tre giorni di prognosi

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Due agenti della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti e feriti da un detenuto algerino durante un controllo antidroga in cella con i cani dell’unità cinofila nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. A denunciarlo il Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, attraverso Emilio Fattorello: «Un detenuto per reati di droga non voleva l’ingresso dei cani in cella e con la gamba di un tavolo ha iniziato a colpire gli agenti. Quello Nucleo cinofilo ha riportato una frattura ad una mano con 30 giorni di prognosi mentre l’ispettore è stato refertato con tre giorni di prognosi». A giudizio di Fattorello «sono necessari interventi, la situazione, a Santa Maria come in altre carceri, peggiora ogni giorno». Donato Capece, segretario generale del Sappe, è solidale con «gli eroi silenziosi del quotidiano con il basco azzurro. I numeri degli eventi critici avvenuti tra le sbarre nel 2017 sono inquietanti: 9.510 atti di autolesionismo, 1.135 tentati suicidi (nel 2016 furono 1.011), 7.446 colluttazioni (che erano 6.552 l'anno prima) e 1.175 ferimenti (949 nel 2016). Questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario “aperto”, con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria».

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