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Finti incidenti per truffare le assicurazioni, 4 misure cautelari a Caserta

Finti incidenti per truffare le assicurazioni, 4 misure cautelari a Caserta

Il sistema è stato svelato da un'inchiesta coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere

CASERTA. Finti incidenti stradali per truffare le compagnie assicurative. Il sistema è stato svelato da un'inchiesta coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) culminata questa mattina nell'esecuzione, da parte dei Carabinieri di Macerata Campania, di un'ordinanza emessa dal gip sammaritano nei confronti di 4 persone, due colpite da divieto di dimora nella provincia di Caserta e due dal divieto di esercitare rispettivamente per 2 e 3 mesi la professione medica. Oltre ai destinatari della misura cautelare, risultano indagate altre 30 persone. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni di compagnie assicurative, simulazione di reato, falsa testimonianza, falsa perizia, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.L'indagine è scattata a ottobre 2016 a seguito del sequestro, in uno studio legale di Sessa Aurunca, di 37 fascicoli relativi a richieste per risarcimento danni per sinistri stradali. E' emersa così l'esistenza di un gruppo organizzato che attuava truffe ai danni di più compagnie assicurative, con un modus operandi collaudato basato sulla prospettazione di fittizi sinistri stradali con lesioni personali alle "parti coinvolte". Nell'associazione operavano referenti che impartivano direttive, gli organizzatori dei falsi incidenti che reclutavano le parti da inserire di volta in volta, 4 medici compiacenti di cui uno in servizio nell'ospedale di Marcianise che, in cambio di 160 o 170 euro, redigevano e rilasciavano finti certificati medici di pronto soccorso, e i legali patrocinatori, due professionisti legali che hanno adito la via giurisdizionale per persuadere le compagnie assicurative della legittimità delle pretese. In alcuni casi la documentazione veniva consolidata e integrata attraverso consulenze, ecografie e lastre radiografiche, redatte da sanitari e tecnici compiacenti. Complessivamente sono stati accertati 15 incidenti mai verificati per un giro d'affari stimato in circa 800mila euro. 

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