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battaglia per il mezzogiorno
04 Luglio 2024 - 14:06
Il consiglio regionale della Campania
NAPOLI. La commissione Affari istituzionali del consiglio regionale della Campania, presieduta da Giuseppe Sommese (Azione), ha approvato a maggioranza, con il voto contrario di FdI e Lega, la Deliberazione consiliare, ad iniziativa del presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, e degli altri consiglieri del centrosinistra, condivisa dai consiglieri del gruppo Misto e del gruppo del Movimento 5 Stelle, per la richiesta di indizione di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione, della Legge 26 giugno 2024 n. 86, attuativa dell’autonomia differenziata delle Regioni a Statuto Ordinario, ai sensi dell'articolo 116 terzo comma della Costituzione. La Deliberazione, di cui sarà relatore il Presidente Sommese, sarà sottoposta al voto del Consiglio Regionale della Campania nella seduta convocata per lunedì prossimo.
«Questa nostra iniziativa ha un forte valore politico per l'abrogazione di una legge che contrasta con il principio della coesione nazionale e che è contro il Sud e contro l'Italia, in quanto non tiene conto del fatto che l'Italia cresce perché il Mezzogiorno traina la crescita nazionale» ha sottolineato Massimiliano Manfredi (Pd). «Il clima di barricate contro questa legge è ingiustificabile, anche tenuto conto che l’autonomia differenziata non nasce oggi con questa legge ma è stata approvata dal centrosinistra con la riforma del Titolo V della Costituzione - ha detto Alfonso Piscitelli (FdI).
«Questa legge, nei settori fondamentali della vita dei cittadini, dalla sanità all'istruzione, arrecherà un grave danno al Mezzogiorno, già penalizzato dagli attuali criteri di riparto dei fondi nazionali, questa è solo la prima fase che porterà ad una macro regione del nord relegando il Sud ad un destino di marginalizzazione definitiva» ha sottolineato la vicepresidente del parlamentino campano, Valeria Ciarambino. Infine, la vicepresidente Loredana Raia (Pd) ha rimarcato: «Questa legge riguarda il futuro dei nostri figli che già oggi sono gravemente penalizzati e costretti a lasciare il territorio per trovare lavoro. Se l'obiettivo è quello di costruire una grande Europa, non possiamo consentire forme di disgregazione della coesione nazionale, che indeboliscono l'Italia».
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