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La vertenza di Marcianise
12 Luglio 2024 - 17:04
I sindacati chiedono un piano per il futuro
CASERTA. Nessun passo avanti nella vertenza Jabil di Marcianise. L'incontro tenutosi al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) si è concluso con un nulla di fatto, con le parti che ribadiscono le proprie posizioni. Jabil conferma la chiusura per marzo 2025. L'azienda statunitense ha ribadito la sua intenzione di cessare le attività nello stabilimento casertano entro marzo 2025, confermando la chiusura annunciata nei mesi scorsi. La decisione, secondo Jabil, è dovuta ad una contrazione delle commesse e ad una mancanza di competitività del sito.
I SINDACATI: NO ALLA CHIUSURA. Duro il commento dei sindacati nazionali e territoriali, che contestano la decisione di Jabil e chiedono di scongiurare la chiusura dello stabilimento. Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil Caserta, sottolinea come la politica di acquisizioni portata avanti da Jabil negli anni abbia svuotato il sito di Marcianise, creando una situazione di crisi occupazionale in un'area già fortemente colpita dalla disoccupazione, in particolare giovanile e femminile. Percuoco evidenzia inoltre come il settore dell'elettronica, in cui opera Jabil, sia in piena salute, e denuncia la mancanza di volontà da parte dell'azienda di investire nel sito di Marcianise.
Durante l'incontro al Mimit non è stato definito alcun piano per i 419 lavoratori che perderanno il posto di lavoro con la chiusura dello stabilimento. I sindacati si oppongono fermamente all'ipotesi di ricollocazione dei lavoratori in altre aziende, vista la negativa esperienza di precedenti reindustrializzazioni operate da Jabil in Italia.
I sindacati chiedono un intervento da parte delle istituzioni, in particolare della Regione Campania, per scongiurare la chiusura dello stabilimento e per creare un polo tecnologico sostenibile nell'area. La Fiom-Cgil ha proposto che Jabil possa essere la capofila di questo polo, ma per realizzarlo è necessaria una chiara volontà politica.
LO SCONTRO CONTINUA. Al momento la situazione rimane bloccata, con le parti su posizioni diametralmente opposte. I sindacati annunciano che continueranno a mobilitarsi per difendere i posti di lavoro e per il futuro del territorio.
Resta da vedere se nei prossimi mesi si riuscirà a trovare una soluzione che scongiuri la chiusura dello stabilimento Jabil di Marcianise e tuteli i lavoratori.
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