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Lo scontro
14 Luglio 2024 - 20:08
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca
I meloniani: governatore incapace di presentare progetti e piani
NAPOLI. «Non ci vado». È un vertice ad altissima tensione quello che si annuncia oggi a Napoli. Nato come un appuntamento rigorosamente istituzionale, l’arrivo di Giorgia Meloni stamane per la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per Bagnoli con il commissario straordinario di Governo al Sito d’interesse nazionale, Gaetano Manfredi, si è caricato di altri significati che vanno molto oltre la semplice questione di Bagnoli.
L'APPUNTAMENTO ALL'AUDITORIUM. Al centro di tutto c’è la polemica scatenata da Vincenzo De Luca sul mancato accordo con il Governo per i Fondi europei di sviluppo e coesione. Una polemica che, salvo clamorosi ripensamenti dell’ultima ora, porterà il governatore a non andare domani all’Auditorium di Porta del Parco a Bagnoli, dove - a partire dalle 11,30 - Meloni e il primo cittadino di Napoli, Manfredi, firmeranno l’intesa «per la celere realizzazione degli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio».
UNA DELEGAZIONE DI SINDACI. Un accordo finanziato con 1,2 miliardi di euro sul quale aleggiano le parole di De Luca, che ha chiesto ai sindaci campani del’Anci di preparare «una delegazione di massa» per andare oggi da Meloni a chiedere «il motivo di tale atteggiamento offensivo, ricattatorio, che va in violazione delle decisioni del Tar e del Consiglio di Stato, delle regole di buona educazione istituzionale». Il governatore non intende fare alcun passo indietro e continua a rivendicare il fatto che è stato un errore finanziare il recupero di Bagnoli togliendo risorse ai fondi Ue destinati alla Regione. Fondi che restano bloccati per la mancata firma dell’accordo di coesione.
«LA SCELTA È DEL GOVERNO». Una polemica che è diventata sempre più dura, con il ministro Raffaele Fitto che ribadisce: «Non c’è nessuna norma che obblighi il Governo ad assegnare le risorse all’amministrazione regionale campana: è una scelta, ed è ferma intenzione dell’Esecutivo garantire che le risorse dello Stato siano allocate in favore del territorio campano su progetti e infrastrutture strategiche per garantire sviluppo e qualità della vita ai cittadini campani», spiega il ministro. E Bagnoli è una di queste infrastrutture su cui l’Esecutivo ha deciso di concentrare l’investimento.
«FDI: STA TRAVISANDO LA REALTA'». Contro la posizione assunta dal governatore campano si muove Fratelli d’Italia, che come un sol uomo si schiera a difesa di Fitto e Meloni: «Sarà forse colpa del caldo, ma De Luca sta completamente travisando la realtà della Regione Campania. Ultima in tutto, ed è lui a governarla da quasi 9 anni. È stato incapace di presentare progetti e piani per firmare un accordo, mentre le altre Regioni si sono allineate», accusa il deputato campano di Fdi, Marco Cerreto.
«LA CAMPANIA IN UN BARATRO». Il partito della premier accusa De Luca di «sfidare» il governo Meloni e l’operato del ministro Fitto «e nonostante la sua totale incapacità amministrativa ai danni dei cittadini campani, il Governo ha già deliberato 1,8 miliardi di euro per Bagnoli, Campi Flegrei e completamento delle opere dei comuni non terminate entro il 2023 - spiega - La sua irresponsabilità sta portando la Campania in un baratro senza fondo e l’atteggiamento arrogante e poco istituzionale lo sta allontanando dai colleghi del suo partito come il sindaco di Napoli e altri sindaci che non condividono e non si riconoscono nella sua politica».
«MOLLATO DAL SUO STESSO PARTITO». Il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale del partito in Campania, rincara la dose evidenziando che De Luca sarebbe «dominato dalla confusione: a ogni cosa che dice ci resta attaccato con i piedi dentro e finisce per cadere. È stato completamente mollato dal suo partito, il sindaco di Napoli e tanti sindaci campani anche del Pd non lo condividono e non lo sostengono sia per motivi di merito sia per modi».
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