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L'allarme
19 Luglio 2024 - 09:52
NAPOLI. La Chiesa di Napoli, con il suo Vescovo don Mimmo Battaglia, «ascolta il grido dei detenuti e delle loro famiglie, e vuole farsi voce di sostegno e di speranza affinché ci siano risposte serie e urgenti nel rispetto delle leggi e a favore della dignità umana» e così promuove per il prossimo venerdì 19 luglio una conferenza al centro Diocesano di Pastorale carceraria. All'incontro parteciperanno don Franco Esposito, direttore dell'ufficio di Pastorale carceraria; padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano; Samuele Ciambriello, garante regionale dei detenuti, don Tonino Palmese garante comunale dei detenuti.
«La situazione delle nostre carceri le parole di don Franco Esposito diventa di giorno in giorno sempre più drammatica, il sovraffollamento, la carenza di operatori, il dramma dei suicidi, le criticità del sistema sanitario, rendono questi luoghi invivibili e ledono i diritti fondamentali della persona «Il carcere è al collasso. Siamo in piena emergenza umanitaria sia sulle problematiche carcerarie degli adulti sia sul tema della giustizia minorile. La situazione richiede un'azione rapida e precisa da parte del legislatore e del Governo» afferma il portavoce dei garanti territoriali e garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, in occasione della giornata di mobilitazione promossa dai Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, che denuncia come «il decreto legge sul carcere, del 4 luglio 2024, per la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali dei detenuti è una scatola vuota, non in grado di porre un argine immediato alle drammatiche condizioni in cui versano gli istituti di pena italiani».
Ciambriello definisce «preoccupante» l'indice di sovraffollamento che riferisce «ad oggi è arrivato al 130 per cento: ci sono 7.027 persone detenute che devono scontare meno di un anno di carcere. Sono dati allarmanti afferma conseguenti anche a scelte di politica penale che, in un'ottica puramente repressiva e securitaria, hanno portato all'introduzione di nuove fattispecie di reato, all'innalzamento della durata di pene detentive per alcune specie di reato, all'inasprimento dell'applicazione di misure cautelari, anche per reati di lieve entità». Nella nota i Garanti esprimono l'auspicio che al testo ci siano «emendamenti migliorativi in sede di discussione al Senato e alla Camera e chiediamo un incontro urgente con il ministro Nordio».
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