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20 Luglio 2024 - 10:14
NAPOLI. Napoli e la Campania sono emblematiche delle difficoltà economiche che molte famiglie italiane affrontano nel far quadrare i conti mensilmente, specialmente quando si tratta di spese mediche. In Italia, 1.348.473 famiglie, pari al 5,17% del totale, destinano oltre il 20% dei loro consumi “non essenziali” per pagare cure mediche per uno o più membri della famiglia, spese che l'Oms definisce come "spese mediche catastrofiche", ovvero spese mediche che li portano a finire sotto la soglia di povertà relativa. Inoltre, 378.629 famiglie sostengono costi medici che le portano sotto la soglia di povertà relativa.
Questi numeri evidenziano quanto le spese mediche gravino sempre più sui bilanci familiari: il 74,8% delle famiglie mette mano al portafoglio per coprire spese di assistenza medica, farmaci, visite e altro. È fondamentale ricordare che il Servizio Sanitario Nazionale si basa su tre principi cardine: universalità, uguaglianza ed equità. Tuttavia, questi principi sono spesso messi a dura prova, con le famiglie che preferiscono o sono costrette a pagare di tasca propria per ottenere cure mediche tempestive, altrimenti rinviate di mesi. Questo fenomeno è aggravato dal federalismo sanitario, che ha aumentato le diseguaglianze piuttosto che migliorare l'efficienza del sistema.
La disparità regionale è evidente. Ad esempio, solo il 3% delle famiglie in Toscana e Liguria, e il 5,6% in Lombardia, spendono oltre il 20% del loro consumo non essenziale per spese mediche, mentre in Calabria questa percentuale sale a quasi il 10%. Al Sud, la situazione è ancora più drammatica con circa il 3% delle famiglie in Campania, Molise e Sicilia a rischio impoverimento a causa delle spese mediche, percentuale che sale al 4% in Basilicata e al 4,4% in Calabria. Anche se al Nord le percentuali sono inferiori, i valori assoluti richiedono attenzione verso le famiglie economicamente fragili. Ad esempio, 252.607 famiglie in Lombardia sostengono spese mediche che rappresentano più del 20% dei consumi non essenziali, rispetto a 76.364 famiglie in Campania.
«È essenziale aiutare chi è maggiormente in difficoltà, come le famiglie con figli minorenni e over-75 a carico, le famiglie in cui il capofamiglia è una donna con un titolo di studio basso e un lavoro modesto, e le famiglie di operai ha ricordato Maurizio Marocchi, sociologo -In un paese che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (art. 32 della Costituzione), è imperativo dare strumenti economici e di welfare per supportare le famiglie maggiormente colpite dalle spese sanitarie».
La difficoltà economica delle famiglie a far quadrare mensilmente i conti è racchiusa in pochi, ma eloquenti, numeri, numeri che in Campania e nella aree periferiche del capoluogo, diventano imponenti. Maria Donsurro, medici di famiglia analizza la condizione in uno dei quartieri periferici di Napoli dove la prevenzione resta un dato esclusivamente cartaceo: «Quando chiedo ai miei pazienti perchè non hanno fatto un’ecografia prima di arrivare a dover fare un intervento, per esempio, la risposta è sempre la stessa: “dottorè le cure costano”».
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