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21 Luglio 2024 - 10:21
NAPOLI. «La Campania è la maggiore beneficiaria a livello nazionale dei Fondi sviluppo e coesione. Eppure, dopo un anno di polemiche, non c’è ancora l’accordo tra il Governo e la Regione ed ogni giorno che passa crea danni alle imprese, ai cittadini, al territorio. Ulteriori ritardi rischiano di determinare conseguenze ancora più gravi». A sostenerlo, Luigi Della Gatta, presidente dell’Ance Campania, secondo cui tenere risorse finanziarie bloccate significa non far decollare né progetti decisivi per lo sviluppo del territorio regionale nè nuovi cantieri. C’è però fiducia nei costruttori.
Snocciolando alcuni dati del rapporto sugli “Scenari regionali dell’edilizia Campania 2024”, realizzato dalla Direzione Affari economici, finanza e Centro studi dell’Associazione nazionale costruttori edili, Della Gatta rileva che nel 2023 sono stati aperti 2.422 cantieri (+62 per cento rispetto al 2022) e l’avanzamento dei lavori è aumentato del 62 per cento in soli dodici mesi. Dati che fanno ben sperare per il 2024. Soprattutto se partirà la programmazione 2021-2027 dei Fondi Fesr. Per i lavori pubblici si attende un nuovo boom della spesa in conto capitale dei Comuni in Campania con un avanzamento dei lavori del Pnrr.
Ed è cresciuto del 19,5 per cento rispetto al 2022 il numero dei bandi di gara per lavori pubblici, anche se l’importo è calato dell’11,1 per cento. Il rapporto mette in evidenza numerosi dati interessanti, tanto di scenario generale quanto relativi al singolo settore edilizio e relativi in particolare al mercato immobiliare e ai lavori pubblici, con varie tabelle disaggregate anche a livello Dopo la crisi decennale che ha colpito il settore causando la scomparsa di quasi 5.200 imprese di costruzioni in Campania (-14 per cento), dal 2020 c’è stato il progressivo miglioramento dei livelli produttivi.
Il rapporto rileva che nel 2023 il comparto delle opere pubbliche in Campania ha vissuto una fase di crescita trainata dagli interventi del Pnrr e dalla chiusura, al 31 dicembre 2023, del ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei. Considerando i Comuni, responsabili di gran parte della spesa per investimenti locali, si riscontra un aumento del 62,3 per cento rispetto al 2022, dato che conferma una tendenza positiva iniziata nel 2020 (+12 per cento) e proseguita nei due anni successivi. Concentrando l’attenzione sulle componenti della spesa relative ad investimenti infrastrutturali, i risultati evidenziano un +65 per cento rispetto al 2022, con maggiori investimenti per opere pubbliche per 466,9 milioni di euro.
In Campania risultano aperti o conclusi cantieri, finanziati in tutto o in parte dal Pnrr per il 25 per cento delle gare pubblicate a partire dal primo novembre 2021 e fino a marzo 2024. «Siamo ottimisti sul trend positivo che registrerà il settore delle costruzioni nei prossimi mesi», afferma Della Gatta. «Nel 2023 il settore delle costruzioni è stato trainato soprattutto dai bonus dell’edilizia, nonostante le contraddizioni che ha comportato in qualche caso il cattivo uso dei fondi. È stato anche un anno record dei bandi, anche se i cantieri aperti sono ancora pochi. Ciononostante registriamo fiducia. È necessario tuttavia sbloccare i circa 2 miliardi a favore di Bagnoli dei 6 assegnati dal Cipes alla Regione, far partire la programmazione dei fondi europei, com’è necessaria la stipula dell’Accordo di coesione tra il Governo e il governatore De Luca per l’utilizzo dei Fondi sviluppo e coesione. Ogni giorno che passa crea danni alle imprese e al territorio».
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