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Rapporto Svimez

Campania, il commercio è in crescita ma dà poca occupazione

Eppure la domanda è in calo e il digitale mette in ginocchio i negozi

Campania, il commercio è in crescita ma dà poca occupazione

Via Toledo a Napoli

NAPOLI. È il Commercio il settore produttivo che negli ultimi anni è cresciuto di più in Campania rispetto agli altri. Una crescita che genera un valore aggiunto del 14,3 per cento (pari a 13 miliardi rispetto al dato nazionale di 191 mld, di cui 45 nel Mezzogiorno) rispetto al 12,5% dell’Italia, trainata dal Commercio all’ingrosso.

A fotografare il settore, Confcommercio e il Rapporto Svimez sul Commercio in Campania che se da un lato rilevano una capacità di resilienza rispetto al periodo Covid, dall’altro una minore occupazione rispetto agli altri settori, ad eccezione dell’industria. In Campania un’impresa su cinque non ha retto alla crisi e non è stata sostituita, con il rischio di desertificazione commerciale in alcune aree della regione e con evidenti impatti sia economici che sulla qualità della vita urbana.

Il modesto andamento della domanda per consumi da parte delle famiglie collegato al difficile ciclo economico e, negli anni più recenti, alla pressione inflazionistica, sta ulteriormente riducendo il potere d’acquisto delle persone senza contare per alcuni territori, una contrazione della popolazione e, quindi, del bacino di utenza per il commercio di prossimità. Confcommercio ritiene che anche nell’era digitale i negozi di vicinato siano insostituibili: rendono la città più vivibile, più attrattiva e più sicura.

È necessario, però, contrastare la desertificazione che sta facendo scomparire molte attività commerciali, incentivando l’innovazione e sostenendo la riqualificazione urbana attraverso un miglior utilizzo dei fondi europei. A fotografare il settore, anche il Rapporto Svimez sul Commercio in Campania che però rileva una minore occupazione rispetto agli altri settori, ad eccezione dell’industria.

Secondo gli analisti di Svimez, il Commercio all’ingrosso è quello che traina la crescita (+22% di occupati), seguito da quello dei veicoli e motocicli, mentre continua a perdere terreno rispetto agli altri l’attività al dettaglio. La crescita del Commercio in Campania è tanto più significativa se è considerata in rapporto alla crescita complessiva dell’economia regionale, pari fino al 1995 fa ad un modestissimo al 3 per cento.

Il Commercio in Campania dimostra dunque, in un contesto di stagnazione complessiva dell’economia, una notevole vivacità e capacità di resilienza anche di fronte alla crisi del periodo Covid, che ha consentito al settore di accrescere il suo peso nell’economia regionale fino al 13,2 per cento del 2021.

Nello stesso periodo gli occupati del settore Commercio sono aumentati di circa il 10 per cento, meno però di tutti gli altri settori con l’eccezione dell’industria che ha registrato un -13%. Il comparto che presenta i maggiori tassi di crescita sugli occupati è ancora quello del “Commercio all’ingrosso” (+22% di occupati), continua a perdere terreno rispetto agli altri comparti il “Commercio al dettaglio” che non cresce in termini di occupati.

Secondo i dati Istat sulla struttura economica elaborati da Svimez, in Campania operano circa 121.548 unità locali nel settore commerciale: 65.534 (54%) nella provincia di Napoli, 24.509 (20%) in quella di Salerno, 17.655 (14%) a Caserta, 8.289 (7%) Avellino e 5.561 (5%) a Benevento. La regione è invece protagonista nelle vendite online con un peso del 3,1 per cento rispetto all’Italia, un punto percentuale maggiore del dato nazionale: 18, 8 per cento rispetto al 17,6 per cento.

In Campania il report di Svimez osserva poi una percentuale maggiore di vendite effettuate dalle imprese tramite il proprio sito web (10,5% rispetto al 7,9% nazionale); di contro, è leggermente inferiore la percentuale delle vendite realizzate tramite altri canali (moduli on-line, facebook, instagram, altri social media) con un 7,8% rispetto all’8% nazionale..

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